Amadio, Perini FdI: “Dimissioni subito di Mia Diop paladina dell’inclusione, in silenzio mentre il padre accumulava 27.000 euro di morosità”

Livorno 14 novembre 2025 – Marcella Amadio consigliere Regione Toscana: Diop, 23 anni e già numero due della Toscana, combatte per i diritti… ma il padre occupava un alloggio comunale per 20 anni senza pagare un euro.
Mia Bintou Diop, la 23enne livornese di origini senegalesi (nata in Italia da padre senegalese e madre italiana di origini tedesche), è stata nominata – a sorpresa –vicepresidente della Regione Toscana dal governatore Eugenio Giani, diventando la più giovane assessora nella storia della regione. Consigliera comunale PD a Livorno, attivista per i diritti civili e membro della direzione nazionale del PD, Diop è il volto del nuovo corso dei dem nell’era Schlein, quello che parla di inclusione, uguaglianza, giustizia sociale, intersezionalità. Peccato che, mentre i riflettori si accendono sulla sua ascesa, un’ombra piuttosto scomoda si proietti sulla famiglia della giovane vicepresidente.
Diop era già entrata nell’occhio del ciclone per i suoi post pro-Palestina dopo lo scoppio della guerra in Medio Oriente: ora però “La Verità” e “Fuori dal Coro” scoprono che nella sua Livorno il padre Mbaye Diop sarebbe appena stato sfrattato dalla casa dove viveva abusivamente da 20 anni senza pagare l’affitto.
Come ricorda un articolo de La Verità del 2 novembre 2023, Mbaye Diop, il padre di Mia, noto a Livorno per il suo impegno nella comunità senegalese e nel mondo sindacale, ha ricevuto lo sfratto (peraltro non ancora notificato) da un appartamento comunale a Livorno che occupa da vent’anni senza pagare l’affitto. Secondo quanto riferito dal quotidiano, l’uomo avrebbe accumulato un debito di 27.213 euro con il Comune, di cui quasi 20 mila già iscritti a ruolo come canoni non versati e oggetto di contenzioso civile. Il dirigente dell’Ufficio Patrimonio, Enrico Montagnini, ha chiesto all’Avvocatura comunale di procedere con lo sfratto per morosità, dopo due decenni di occupazione “tollerata”.

Un dettaglio che stona con la narrazione dei “nuovi diritti” tanto cara alla segretaria Elly Schlein, di cui Diop è considerata una delle fedelissime. Perché quando Mia Diop dice di voler rappresentare “una politica dei diritti per tutti”, la domanda – sollevata ironicamente anche da un’inviata di Fuori dal Coro in una puntata del novembre 2023 grazie a un intervento del consigliere Perini– sorge spontanea: “Quali diritti? Quelli di poter occupare una casa del Comune?”
Mia Diop scaricò il genitore: “Ho visto il servizio“, disse spiegando di non aver “rapporti con quell’uomo” e di non avere “mai vissuto in quella casa con mio padre”. “Chi sbaglia paga”, aggiunse, per poi affondare il colpo: “Se avessi saputo probabilmente sarei stata la prima a denunciare”. Per poi chiarire: “La colpa dei padri non deve ricadere sui figli, non si sceglie da chi nascere, al massimo si può scegliere di diventare persone migliori”. Tutto giusto.
Ciò che rimane però è l’imbarazzo per una vicenda al momento ancora non affrontata dalla figlia impegnata in politica. Sui propri canali social non vi sono riferimenti al caso “esploso” in questi giorni. Riveste un ruolo pubblico prestigioso.
Così, mentre la vicepresidente toscana si presenta sui social con orgoglio e una bella dose di slogan ideologici (“Ciao a tutti, sono Mia Bintou Diop… antirazzista, antisessista, antifascista, livornese, iscritta all’Arcigay…”), il Partito Democratico si ritrova a gestire l’ennesima grana d’immagine: quella di un volto simbolo dei “nuovi valori” che rischia di incarnare, suo malgrado, le stesse vecchie contraddizioni della sinistra di governo. Un nuovo che puzza di vecchio.
Per questo chiediamo a Mia Diop di dimettersi subito, chiosano Amadio e Perini