PISA- Era il 31 agosto 1943, fino a quel momento la guerra aveva ferito con i suoi artigli nelle case di coloro che avevano familiari al fronte ma quella mattina arrivò dal cielo.

Gli alleati stavano arrivando. Quel giorno erano ancora in Calabria ma non i loro bombardieri che in modo massiccio sganciarono sulla città migliaia di tonnellate di bombe con il fine di distruggere gli impianti produttivi presenti in un vasto quadrante che dalla zona della stazione arrivava fino al porto di Livorno, città che aveva conosciuto i bombardamenti già dallo scorso maggio.Le vittime, tutte civili furono 952 ed i feriti furono migliaia. Vennero colpite le strutture portuali, ancora una volta, i canali dei navicelli e le aree produttive che erano presenti nella zona di Marina dove era operativa una fabbrica di idrovolanti. Gli assi ferroviari, le stazioni, ma se può essere una giustificazione il fatto che allora non esistevano droni o missili intelligenti, per colpire gli obiettivi le bombe dovevano essere sganciate a grappoli e molte di queste colpirono le case dei civili provocando morte e distruzione. In occasione dello 82° anniversario di quell’evento si è svolta la cerimonia di memoria e omaggio alle tante vittime alla presenza del sindaco della città Conti, del presidente della provincia Angori e del presidente dell’ANPI provinciale Possenti. Rappresentanti delle forze armate e delle associazioni combattentistiche partecipanti con i loro labari e la deposizione di corone di alloro alle lapidi commemorative.
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