Farmaci nel cestino come gesto di protesta: un atto grave e inaccettabile

COMUNICATO STAMPA
Team Vannacci “Giorgio Vasari” Movimento il Mondo al Contrario

Appare sconcertante quanto appreso dai mass media in merito al gesto compiuto da una dottoressa e un’infermiera che, durante l’orario di lavoro, hanno gettato farmaci nel cestino all’interno della struttura sanitaria Pubblica di Pratovecchio, come forma di protesta politica a sostegno della Palestina e per il boicottaggio dei farmaci dell’azienda israeliana TEVA.

Il Team di Arezzo Giorgio Vasari del MAC esprime profonda indignazione per un comportamento che riteniamo grave, offensivo e inaccettabile. L’utilizzo di una struttura pubblica per manifestazioni politiche personali rappresenta un abuso del proprio ruolo e un’appropriazione indebita di spazi e risorse della collettività. Ancora più allarmante è l’appoggio espresso da alcuni esponenti politici, che hanno giustificato o minimizzato l’accaduto sostenendo che i farmaci in questione fossero campioni gratuiti e che la struttura sanitaria non avesse sostenuto costi.

Tali argomentazioni non tengono conto di un principio fondamentale: i farmaci, seppur campioni gratuiti, appartengono alla collettività, non ai singoli operatori sanitari oltre, in ogni caso ad essere strumenti di tutela della salute e del bene pubblico, che non deve essere sprecato. Pertanto, il loro utilizzo a fini propagandistici è inappropriato e lesivo del rispetto dovuto al bene pubblico.

Non attenua la gravità del gesto il fatto che, come dichiarato dalle stesse protagoniste in un video di giustificazione, i farmaci siano stati successivamente recuperati dal cestino. Tale azione, oltre ad essere discutibile dal punto di vista etico, rappresenta un’ulteriore violazione dei basilari protocolli igienico-sanitari.

Riteniamo sconcertante, pericoloso e fuori luogo l’applauso di rappresentanti della sinistra e della CGIL Arezzo al gesto, così come le dichiarazioni e il sostegno di Anpi Casentino, Cgil Spi Casentino, Cgil Casentino, Anpi Provinciale Arezzo, Arci Arezzo, Un Ponte per, Associazione Amici Italo Palestinese, Arezzo per Gaza, Circolo Eureko Arezzo, consigliere comunale Romizi, che si sono espressi in favore del boicottaggio.

Peraltro, tali prese di posizione finiscono per screditare il lavoro quotidiano di migliaia di operatori sanitari che operano con serietà, responsabilità e rispetto delle regole.

Il Team Arezzo Vasari del MAC condanna con fermezza quanto accaduto. La politica si fa fuori dalle strutture pubbliche, nel rispetto del ruolo professionale e dei beni della collettività. Qualsiasi strumentalizzazione a fini ideologici all’interno del servizio pubblico rappresenta una deriva pericolosa che va respinta con decisione.

Stiamo assistendo ad episodi inquietanti che, pur mascherati da atti di solidarietà politica, rivelano una deriva ideologica pericolosa: dal boicottaggio di una nota casa farmaceutica israeliana, al rifiuto di accogliere cittadini israeliani in alcune strutture alberghiere italiane, come emerso nella stampa nazionale.
Azioni come queste non hanno nulla a che fare con la pace o i diritti umani. Sono gesti esclusivamente discriminatori che colpiscono individui, che nulla hanno a che fare con la questione, sulla base della loro nazionalità o origine, evocando un passato oscuro che dovrebbe metterci tutti in allerta e che molte volte viene associato erroneamente alla destra ma che, come vediamo, assurge a prerogativa della sinistra.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano, a tal proposito, quei signori della sinistra che con disinvoltura e senza avere cognizione delle sue reali posizioni, fondate sul buon senso e tutt’altro che estremistiche, danno del “fascista” al generale Vannacci. Perché chi si erge a paladino dell’antifascismo dovrebbe essere il primo a denunciare ogni forma di discriminazione, non il primo a giustificarla quando colpisce chi non rientra nella propria cornice ideologica.
Quando l’antifascismo si fa selettivo e tace di fronte a nuove esclusioni – purché rivolte verso i “nemici giusti” – diventa altro: si trasforma in un alibi ideologico, non in una bussola etica.

Il Team Arezzo Giogio Vasari invita a una riflessione seria e onesta: è inaccettabile che in Italia si torni a discriminare in base alla provenienza, alla cittadinanza o all’appartenenza religiosa. Nessuna causa, per quanto nobile, può giustificare l’odio. E nessun silenzio può essere neutro, quando si tratta di diritti fondamentali, noi non ci stiamo!.
Chi come noi difende davvero i valori democratici, la pace e la giustizia non può essere cieco né a senso unico.

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