di Laura Petreccia
Dr. Carlo Fredianelli: “La Regione doveva, piuttosto, promuovere una legge nazionale. A rischio l’uguaglianza di trattamento. La competenza è dello Stato”.

“Sul fine vita, lo Stato, non la Regione deve legiferare”.
Quindi, secondo lei dr. Carlo Fredianelli, Coordinatore dei Medici di Base di Collesalvetti, il Consiglio regionale ha sbagliato?
Penso che al di là delle buone intenzioni, la materia non può essere normata a livello regionale ma nazionale.
Il Consiglio regionale avrebbe dovuto astenersi dal legiferare?
In una realtà complessa come quella italiana fare da apripista in un ambito così delicato senza un coordinamento con le altre regioni, coordinamento che può avvenire soltanto a livello centrale, non mi sembra molto opportuno.
Il rischio è che si alimenti un turismo della morte da altre regioni?
Senza entrare nel merito della normativa, che dovrà essere declinata accuratamente, temo una fra tutte la possibilità di uno spostamento dei richiedenti supporto dalle altre regioni alla nostra, con da un lato aumento delle difficoltà in ambito sanitario e dall’altro con una vera e propria discriminazione all’interno della stessa popolazione di uno stesso paese.
Possono crearsi infatti notevoli difformità e disagi tra le varie realtà.
Non a caso, se non vado errato, la Sanità è un argomento esclusivo ad appannaggio del potere centrale, come la Difesa e l’Istruzione.
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