Ultim’ora, sentenza ergastolo per Turetta|VIDEO

Laura Petreccia

Esclusa l’aggravante della crudeltà. Il padre: “Oggi abbiamo perso tutti, come società, nessuno mi darà più indietro Giulia”

Photo by Ansa

Ergastolo a Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin
La sentenza della Corte d’Assise di Venezia
VENEZIA, 03 dicembre 2024, 16:06

Flippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia.
La sentenza della Corte d’assise di Venezia è stata letta poco fa dal presidente del Collegio Stefano Manduzio.


A caldo, i primi commenti su una sentenza in tutti si attendevano l’ergastolo. Non è stata contemplata né la crudeltà e nemmeno lo stalking. Soltanto la premeditazione.

Pietro Senaldi: “La cosa importante è che il giudice l’ha motivata non secondo un piano mediatico ma secondo la sua coscienza del diritto”.

“La vita di Turetta è finita. Con l’ergastolo l’aggravante della crudeltà non è stata contemplata e nemmeno lo stalking”.

Gino Cecchettin: “Abbiamo perso tutti”.

Cecchettin: “Non sono né più sollevato, né più triste, di ieri, o domani. Dobbiamo fare di più come esseri umani, la violenza di genere va combattuta con la prevenzione”.

A chi gli chiede cosa pensa della sentenza:

“La giuria ha comminato una pena, io la rispetto. La violenza di genere non si combatte con le pene.
La battaglia che dovremo fare contro la violenza di genere, la dovremo fare come società”.

Emerge dalle sue parole la dualità di un percorso, quello di padre a cui hanno ucciso la figlia e quello della sua azione sociale sulla prevenzione della violenza di genere.

“C’è da chidersi cosa è la crudeltà, cosa è lo stalking. Di sicuro su di questo, c’è da dibattere.
Come padre la mia storia è la stessa da oltre un anno. Oggi siamo qui per un percorso legale sui patti sociali. Una tappa per le leggi che ci siamo dati come cittadini. Giustizia è stata fatta, secondo le leggi vigenti. Ma oggi abbiamo perso tutti, nessuno mi darà indietro mia figlia”.

Questo padre è riuscito a mantenere un atteggiamento di grande dignità, corretto. Straordinario il suo contributo alla violenza di genere in un impegno in cui si fa promotore, perché afferma “La società ne ha bisogno”.


Tutti ci aspettiamo che ci possa essere un passaggio culturale

“Diventa importante anche quell’aggravante di crudeltà, dello stalking che non ha trovato applicazione nella sentenza. È stata contemplata la premeditazione. Vedremo con la lettura delle motivazioni”. È il commento dei legali di Cecchettin.

Ma questo è il primo grado di giudizio.

L’atteggiamento di Filippo Turetta è stato di assenza di reazioni, testa bassa. inespressivo, come sempre.

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