Laura Petreccia
L’86% degli italiani interessato a fare acquisti in questa giornata, il 44% dei quali avrebbero deciso cosa comprare: “Contro i colossi dell’online si può competere solo con le armi della professionalità e delle relazioni umane”

Un volume di acquisti per 3,8 miliardi di euro, con oltre 200mila negozi che parteciperanno con scontistiche tra il 20 e il 50% e circa l’86% degli italiani interessati: numeri che fanno comprendere il successo dell’edizione 2024 del Black Friday.
Confesercenti, avanza delle stime grazie a sondaggi condotti tra gli associati da un lato e con Ipsos dall’altro, il 44% dei consumatori ha già deciso cosa acquistare, mettendo a disposizione un budget medio di 235 euro a persona che genererà un giro d’affari complessivo del 3% in più dello scorso anno.
Saranno i canali online quelli con le grandi piattaforme commerciali ad attrarre acquisti, ma anche i negozi e quelli di vicinato sono ormai dentro i modi e meccanismi.
Il Black Friday è un modo nuovo di fare commercio, l’occasione è buona per dare una spinta ai consumi e alimentare la propensione alla spesa, ma che crea una forte disparità tra grande e piccola insegna da un lato e anche un po’ di concorrenza sleale delle piattaforme online dall’altro.
Sleale, perché sono portali che prelevano, come degli aspirapolvere, il denaro in Italia e lo portano all’esterno senza lasciare nulla sul territorio a livello fiscale. E questo diventa poi un grosso danno per tutti. Oltre alla beffa di perdere completamente quei soldi, arriva anche l’ulteriore bastonata dal fatto che non vengano pagate le giuste tasse giuste.
La tipologia di scontistica
Gli sconti, ormai, riguardano tutte le tipologie merceologiche e le attività più disparate: turismo, servizi, formazione, sanità.
L’opinione dei commercianti sul venerdì nero, rileva Confesercenti nazionale, è divisa. Chi aderisce al Black Friday lo fa soprattutto perché crede sia una buona occasione per aumentare le vendite (32%), perché ha avuto buoni riscontri in passato (23%) e soprattutto perché ritiene che sia desiderato dai consumatori(45%).
Chi dice no alla giornata di sconti, lo fa soprattutto perché non sembra adatto alla propria attività (39% di chi non partecipa), ma c’è anche un 41% che ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore.
Circa un negozio su quattro praticherà sconti del 20%, il 15% dichiara che arriverà al 30%, il 35% dei punti vendita prevede invece sconti del 40%, ed infine il 10% arriverà fino al 50%.
Anche a Livorno il Black Friday funge da incentivo. Commercianti più pronti, ma questo non vuol dire poter essere competitivi con le grandi piattaforme. In molti vedono in questa ricorrenza una grande possibilità di vendita, ma così come ormai aspettano lo Sbarazzo, una modalità che funziona.
“Il commercio di vicinato ha un grande potenziale – precisa Confesercenti- contro i colossi del web vanno messi in campo professionalità e la possibilità di poter provare prima di acquistare, venendo sempre seguiti e consigliati. Giocandosi quindi tutta la bellezza delle relazioni umane, questo è il valore aggiunto che sul web non potrà mai esserci”.
Da Confesercenti arriva forte l’appello a una maggiore codificazione e regolazione delle vendite promozionali legate a questo specifico appuntamento: “Attualmente il nostro giudizio complessivo è comunque negativo, perché genera una corsa a due velocità. Ma intanto diciamo ai negozianti: non lasciatevi sfuggire l’opportunità”.
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