Laura Petreccia
Minorenni, Amadio, Perini (FdI): “Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”

Una conferenza stampa, molto accesa, si è tenuta questa mattina, in Sala Postconsiglio, con il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Presenti: Marcella Amadio e Alessandro Perini.
Il tema: “Giù le mani dai bambini” richiama l’accesa discussione che, ha iniziato, già, dalle prime battute in aula consiliare a seguito di un intervento di Alessandro Perini, in contrasto con la mozione presentata dal PD e dalla sinistra e che continua a far discutere sulle pagine dei giornali.
Presentata in Consiglio Comunale, il 14 novembre 2024 dal PD e dalla sinistra, la mozione sull’Educazione alla sessualità e affettività di stampo olistico, ha trovato note di forte contrasto nelle opposizioni.
“Nelle scelte pubbliche va rispettata l’età dei bambini e ragazzi”, così i consiglieri comunali Marcella Amadio e Alessandro Perini .
“Il PD e la sinistra insistono a mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche, in un’età scolare acerba. Sono troppo piccoli. Certo i tempi sono cambiati, ma deve farlo in maniera strutturale e con una programmazione adeguata, senza rincorrere le emergenze e senza trasformarli in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti”.
“Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Inoltre, le scelte che riguardano i ragazzi vanno fatte coinvolgendoli direttamente”
Si è creato una certa dialettica all’indomani dell’intervento in aula consiliare del consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Perini.
Sostenuto dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, ribadiscono con forza l’estraneità delle tematiche che il PD e la sinistra portano in Consiglio Comunale, che non sono aderenti ai problemi della città.
I consiglieri non sono investiti nel risolvere le tematiche ideologiche ma i problemi della città, che sono tanti.
“Dalla sicurezza, al porto, dal commercio alla desertificazione del centro, e cosi via per il decoro e lavoro. Perché insistere su ideologie che non hanno poi una soluzione? Ci pare chiaro: non hanno una progettualità”
Richiamato l’Art 5 che istituisce la ” Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia”
L’articolo 5 istituisce la “Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia” e al comma 3 specifica che essa debba essere celebrata «in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado».
Perciò i nostri bambini, fin dalla scuola materna, saranno istruiti da associazioni LGBTQIA(…) che insegneranno loro a riconoscere il genere a cui appartengono (forse i Lettori non sanno che i “generi”, secondo questa ideologia che vuole imporsi, sono 70, o forse anche di più: per questo ci sono i puntini nella parentesi dopo la A dell’acronimo LGBTQIA) a prescindere dal sesso che è stato loro “assegnato” alla nascita (assegnato, perché il sesso – secondo loro – non è un dato naturale determinato dalla presenza o meno del cromosoma Y in tutte le cellule del corpo umano).
Quindi i nostri bambini potranno imparare che è normale qualsiasi “orientamento sessuale”, cioè che si può essere “naturalmente” attratti indifferentemente da uomini, donne, o … “altro”; apprenderanno che i figli possono avere due mamme o due papà (il particolare che per fare un figlio serva un maschio e una femmina è del tutto trascurabile); impareranno che si può “cambiare sesso” e avviare la “transizione” anche da piccoli.
E magari queste lezioni saranno tenute da membri di associazioni come il Circolo Mario Mieli o dai coloratissimi travestiti detti “drag queen” (già in occasione di diversi gaypride i bambini hanno potuto gustare le “Drag Queen story hour”, sul modello americano).
È questo, in sintesi, il messaggio che il gruppo consiliare di FdI in risposta al battage politico per l’infanzia e l’adolescenza ha consegnato oggi alla Città in occasione dell’illustrazione del loro punto di vista.
Hanno sottolineato la necessità che sia rispettato il principio della minore e giovane età.
“A questi ragazzi va inoltre assicurato un percorso educativo libero da forzature e pressioni sulla propria identità alias, pericolosa e non sostenuta da docenti professionisti.
C’è da sottolineare che la mozione pur essendo votata e approvata dalla maggioranza dovrà essere poi inviata al Governo dal Sindaco, che se ne dovrà fare carico.
Ma su questo aspetto il consigliere Perini ribadisce la posizione del Governo Meloni che recita:
”L’ideologia gender non esiste. L’orientamento sessuale e l’identità di genere non si insegnano a scuola. Resistiamo a questa deriva e a questa campagna d’odio”
In commissione cultura la maggioranza Meloni ha approvato una mozione contro la cosiddetta ”propaganda gender nelle scuole” .
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