Il rompicapo di Giani e i dubbi di Tomasi

A pochi giorni di distanza dalle elezioni che, a dispetto delle previsioni della vigilia,  stanno cambiando molte cose anche nella politica nazionale, emergono sia il rompicapo di Giani che i dubbi di Tomasi.

Il rompicapo di Giani e i dubbi di Tomasi

Il crollo dell’affluenza in Toscana

Quasi 15 punti di differenza rispetto al 2020, in piena emergenza Covid, sono più di un campanello d’allarme. È vero che stavolta non c’era nessun traino di altre elezioni o referendum e che una percentuale simile si registrò, però in un giorno solo di votazioni, il 31 maggio 2015.

Ci fosse stato un election day anche quest’anno, magari con le altre Regioni in scadenza, il calo probabilmente sarebbe stato meno evidente. Serviranno comunque dei rimedi, se non vogliamo perdere il significato e l’importanza del voto.

Il rompicapo di Giani

L’altro capitolo, ancora più dibattuto, riguarda la formazione della giunta di Giani. Il presidente, che ha dimostrato di non amare i cambi di assessore durante il mandato, cercherà di sceglierli in via definitiva. E quindi potrebbe accantonare le ipotesi di chi strada facendo potrebbe candidarsi a sindaco (come Biffoni a Prato e Marras a Grosseto). I criteri di Giani, che per ora non si è esposto, saranno quello della rappresentatività di tutta la coalizione e, al suo interno, delle due anime del Pd e quello territoriale. Nel “pacchetto” potrebbe finire anche il ruolo di presidente del Consiglio regionale, svolto negli ultimi cinque anni da Antonio Mazzeo.

I dubbi (tanti) del Centrodestra

Nel Centrodestra si attende la scelta definitiva di Alessandro Tomasi. Rimarrà sindaco di Pistoia ancora per un anno e mezzo o sceglierà di guidare l’opposizione in Consiglio regionale. Nella nostra prima intervista non aveva lasciato nessun margine di dubbio: avrebbe scelto il Consiglio. E così durante la campagna elettorale. Solo che la paura di perdere Pistoia potrebbe suggerire al Centrodestra di trattenerlo in città. A quel punto scatterebbe un secondo seggio per la Lega, Guglielmo Mossuto della Lega).

Un rompicapo ancora molto difficile da sistemare. La data del primo Consiglio regionale potrebbe essere quella del 4 o, più probabilmente, dell’11 novembre. Lì si scioglieranno quasi tutti i nodi. E inizierà la dodicesima legislatura regionale.

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