Salis salva l’ immunità, ma la partita resta aperta

Salis salva l’immunità, ma la partita resta aperta

Bruxelles. Il Parlamento Europeo ha deciso: Ilaria Salis conserverà la sua immunità parlamentare e non sarà processata in Ungheria, almeno per ora. Una vittoria politica significativa per l’eurodeputata italiana, ma che non chiude il caso: lo congela.

L’immunità parlamentare, infatti, è legata al mandato e decade automaticamente al termine della legislatura. Se nel 2029 Salis non dovesse essere rieletta, l’Ungheria potrà riaprire il procedimento giudiziario a suo carico, sospeso ma non cancellato.

Dietro il voto di Strasburgo si legge anche una chiara presa di posizione politica: la maggioranza dell’Europarlamento ha voluto mandare un messaggio al governo ungherese di Viktor Orbán, spesso accusato di usare la giustizia come arma contro gli oppositori. Ma il messaggio politico non cambia la sostanza giuridica: l’immunità non equivale a un’assoluzione, e la protezione offerta dalle istituzioni europee ha un limite temporale ben definito.

Per Salis, dunque, questa giornata rappresenta una vittoria tattica, non strategica. Una sospensione del giudizio, più che una liberazione definitiva. Il processo potrà tornare d’attualità fra quattro anni, quando la sua immunità scadrà insieme al mandato.

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