Piombino e provincia di Livorno “rischio terra di discariche”

Piombino e la provincia di Livorno non devono diventare terra di discariche

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Piombino, 8 settembre 2025 – Preoccupa la situazione che si è venuta a creare a seguito delle autorizzazioni a modifiche del progetto discarica ex Rimateria. Ma facciamo un passo indietro.

Le normative riguardanti il sito di discarica dell’ex Rimateria sono variate a seguito di procedure legali e di trasferimenti d’azienda, che hanno visto la sua acquisizione da parte di Rinascenza Toscana Srl dopo il fallimento di Rimateria. La Regione Toscana si è allineata alle decisioni dell’autorità giudiziaria, e le regole applicate sono definite dalle autorizzazioni ambientali e dai piani industriali delle nuove proprietà, che possono prevedere il trattamento di diverse tipologie di rifiuti. 
Contesto legale e amministrativo 
Fallimento di Rimateria:
Nel 2021, l’azienda Rimateria è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Livorno.
Acquisizione da parte di Rinascenza Toscana:
Rinascenza Toscana Srl ha presentato una proposta per acquisire e gestire il sito di discarica, che è stata approvata dal Tribunale.
Modifica delle autorizzazioni:
Il nuovo gestore, Rinascenza Toscana, ha previsto nel suo piano industriale il trattamento di una gamma più ampia di rifiuti rispetto a quanto precedentemente autorizzato per Rimateria, includendo rifiuti misti non pericolosi e fanghi. Questo comporta variazioni nelle norme applicate al sito, poiché i tipi di rifiuti e le modalità di gestione devono rispettare le nuove autorizzazioni ottenute.
Variazioni normative applicate

Autorizzazioni ambientali:
La normativa attuale è definita dalle autorizzazioni ambientali (come l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)) rilasciate dalla Regione o dalla Provincia, che specificano le tipologie di rifiuti ammessi e i processi di trattamento. 

La decisione della Regione Toscana di autorizzare il progetto di modifica della discarica ex-Rimateria (qui l’atto) è drammaticamente coerente con la linea tenuta dalla Giunta regionale in materia di rifiuti: no a termovalorizzatori, neanche di nuova generazione. Dato che ‘rifiuti zero’ è un’utopia, due sono le strade: o li esportiamo – con aumento dei costi delle tariffe – o

li gettiamo in discarica. Una scelta folle, già concretizzata con il recente Piano dei rifiutie che potrebbe persino aggravarsi se malauguratamente dovesse vincere il campo largo, con l’ipoteca messa dal Movimento 5 Stelle, da sempre contrario a ogni forma di sviluppo anche in campo ambientale. Un rischio che Piombino, la provincia di Livorno e la Toscana tutta, non possono correre.

Da Rimateria a Rinascenza, la discarica.

Discarica, quella di Ischia di Crociano, destinata agli scarti della siderurgia e alle bonifiche. Ma l’autorizzazione concessa dalla Regione Toscana cambia le carte in tavola (qui una puntuale cronistoria a cui va aggiunta quest’ultima puntata), eliminando il vincolo di esclusività e ampliando le tipologie di conferimenti possibili. Decisione che stravolgerà la natura della discarica compromettendone la sua funzione principale. L’amministrazione comunale – che in sede di conferenza di servizi si è battuta con puntuali obiezioni alla richiesta – di concerto con il ministero sta lavorando al rilancio sostenibile delle acciaierie: dove andranno gli scarti siderurgici e quelli delle bonifiche se la capienza residua – peraltro modesta – sarà riempita da altri rifiuti, provenienti da chissà dove?

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