La Sanità Toscana, un percorso a ostacoli

Un passo indietro nel 2015, la situazione 2025, criticità e prospettive

La situazione delle finanze sanitarie della Toscana è complessa: nonostante il bilancio del 2024 sia stato chiuso in pareggio con un investimento straordinario di 500 milioni di euro da parte della regione. Nel 2015 si sono registrate contrazioni significative, tagli al personale e un aumento dei ticket. L’obiettivo del 2024 è stato quello di rilanciare l’umanizzazione delle cure e garantire i servizi, puntando su dati positivi riguardo all’aspettativa di vita e alla qualità dei servizi.

Tagli al personale:
Si è registrata una contrazione reale di 350 milioni di euro nel budget della sanità toscana, con tagli di 100 milioni di euro attraverso prepensionamenti.
Esuberi:
Sono stati previsti 1500-2000 esuberi, che, sommati ai 2500 posti di lavoro persi negli anni precedenti, hanno portato a un taglio del personale di circa il 10%.
Riqualificazione del personale:
Si è ipotizzata la sostituzione di infermieri con operatori socio-sanitari, più giovani e meno soggetti al burnout.
Debito del bilancio:
Rimaneva l’incognita di come coprire i restanti 250 milioni di euro per raggiungere il pareggio di bilancio.

La situazione nel 2024-2025

Risanamento dei conti:
La sanità toscana ha chiuso il 2024 in pareggio con un bilancio di circa 8 miliardi e 200 mila euro, secondo quanto annunciato dal presidente Eugenio Giani. 
Investimento regionale:
La regione ha stanziato 500 milioni di euro di risorse regionali aggiuntive per la sanità, rappresentando un contributo straordinario e il più elevato in Italia. 
Obiettivo di rilancio:
L’obiettivo è rilanciare la qualità dei servizi sanitari pubblici, umanizzare le cure e migliorare l’accessibilità. 

Ventanni di tagli e disastri regionali

Dall’attico dei piani alti di Firenze non sarebbe inutile farsi un giro nei piani bassi della Toscana, dove i cittadini aspettano mesi per una risonanza, i pronto soccorso sono al collasso e i reparti vengono chiusi o declassati, come a Volterra.

Non discutiamo le eccellenze di Pisa, Siena e Firenze, costruite in decenni di investimenti mirati e professionalità di alto livello. Ma proprio per questo stona l’arroganza di chi ignora che esiste un’altra Toscana: quella dei territori lasciati indietro, dove la sanità pubblica è diventata un miraggio e dove perfino l’assistenza di base arranca.

Il Governo Meloni ha portato il Fondo Sanitario Nazionale a livelli record, con oltre 134 miliardi di euro. Il problema è che in Toscana quei soldi non arrivano ai cittadini perché la Regione ha perso il controllo della macchina sanitaria, ingolfata, inefficiente e distante dai bisogni reali.

L’ospedale di Livorno.

Il personale sanitario dedica un impegno incredibile al proprio lavoro, affronta continue criticità come quelle del Pronto Soccorso, spesso con alti numeri di accessi. Questa situazione è data dalla mancata realizzazione da parte della Regione Toscana delle strutture territoriali che dovrebbero seguire i pazienti con piccoli problemi e malattie croniche (le cosiddette Case di Comunità e Ospedale di Comunità). L’Ospedale di Comunità, che dovrebbe occuparsi di cure a media intensità, manca del tutto; mentre, delle 5 Case di Comunità previste per le cure di bassa intensità, a Livorno sono in fase di realizzazione le Case di Comunità di Livorno Centro, in Via Ernesto Rossi, e di Livorno Est, in Via Impastato, come parte di un progetto più ampio per il potenziamento della sanità locale. 

Queste nuove strutture sanitarie offriranno servizi ambulatoriali specialistici, medici di base, pediatri, infermieri di famiglia, prelievi e servizi amministrativi. 

Le strutture territoriali per le cure di media e bassa intensità, una volta realizzate, abbasserebbero gli accessi dal 60 all’80%. Pensate al Pronto Soccorso, invece di trovare 100 pazienti, ne trovereste 30.

Sono mancanze che bloccano Livorno, indietro di oltre 20 anni rispetto al resto della Toscana e dell’Italia. Questo cosa comporta? Che un qualsiasi problema, dalla puntura di una vespa alla storta alla caviglia, debba essere trattato dal Pronto Soccorso. Ne consegue un grave sovraffollamento.

Come ben capite, il risultato di questa situazione influisce direttamente sul servizio sanitario che il cittadino riceve: i livornesi sono costretti a passare ore e ore in un Pronto Soccorso straripante di pazienti ed il personale sanitario deve lavorare in costante sovraccarico e stress.

Tutti gli ospedali, hanno pari dignità

Tutti i toscani, a prescindere da dove abitano, hanno lo stesso diritto alla salute.

Le strutture ospedaliere come Massa Marittima e quello di Piombino danno risposte efficienti ai cittadini grazie alla competenza, alla professionalità, alla passione del personale sanitario.

Grazie a chi fa del suo meglio con i mezzi di cui dispone, noi stiamo lavorando per dar loro i mezzi necessari per poter fare sempre più il bene dei cittadini.

Il PD dovrebbe chiedere scusa ai toscani per aver trasformato la sanità da diritto universale a percorso a ostacoli. E dovrebbe farlo in silenzio, perché ogni parola di più rischia di suonare come una provocazione.

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