Ladri di sicurezza, Castellaccio frazione abbandonata di Livorno. Amadio e Perini presentano la raccolta firme in Comune

Il progetto di comunità. Quartieri sud a rischio sicurezza. La segnalazione dei  cittadini: «Ecco cosa manca e le proposte»

Livorno, 23 maggio 2025. Marcella Amadio e Alessandro Perini, esponenti di FdI, incontrano una delegazione dei residenti di Castellaccio. Sollecitati dai cittadini, esausti e delusi per mesi, anni di attesa nei rioni critici della località. «Serve che qualcuno ci ascolti». A rischio la sicurezza dell’abitato. La Strada Provinciale 9 è da riqualificare.

Castellaccio, la  comunità che si rimbocca le maniche. Per essere  ascoltata.
Per mettere nero su bianco per cosa serve per la sicurezza del luogo. Cosa manca e da cosa partire per risolvere. E i cittadini hanno  raccolto le firme. Ben 194 firme su 290 abitanti. Dati oggettivi. Lo hanno fatto in questi mesi. «Strada senza marciapiedi, dissestata, presenti pozzetti a ciglio strada, assenza di strisce pedonali e dissuasori di velocità», sono le principali urgenze emerse secondo i tanti presenti. E tra le segnalazioni condivise c’è quella del richiamo di abbandono dei rifiuti, anche di Eternit. «Vengono di notte con i camion e scaricano di tutto».

L’indagine nei rioni

«Castellaccio  ha un cuore grande ma ferito. Quartieri abbandonati, famiglie lasciate sole, giovani senza spazi e servizi, una frazione storica con vincolo paesaggistico che cade a pezzi, le  periferie a sud di Livorno sono dimenticate”.
Amadio e Perini hanno risposto all’appello di aiuto dei residenti di Castellaccio:-
“È ora di cambiare tutto. Hanno chiesto il minimo sindacale, esordisce la capogruppo di Fratelli d’Italia, un piano concreto, radicale e attuabile”. Ecco cosa chiedono.

Le voci dei rioni

Amadio riassume: “La Sp9 va riqualificata, i due Enti devono confrontarsi e risolvere. Dal tratto di strada buia, l’illuminazione è scarsa, all’assenza di marciapiede, i pozzetti aperti lungo il ciglio della strada che vanno coperti con le griglie”.
E continua:- “Le auto sfrecciano a tutta velocità, motociclisti nei raduni di motocross utilizzano i tornanti per prove di velocità. Insiste, Amadio: – Ci vogliono i dissuasori di velocità. Ce li attendiamo, che siano cartelli luminosi o segnaletiche di limitazione velocità”.

Presenteranno la raccolta firme agli uffici competenti. 190 firme su 240 residenti. Il problema è sentito. Stanno chiedendo il minimo sindacale.
Hanno contattato più volte l’amministrazione comunale ma non hanno ricevuto risposta

Una strada con buche, senza strisce o dissuasori rappresenta un pericolo per la sicurezza stradale. Le buche possono causare danni ai veicoli e incidenti, mentre la mancanza di segnaletica può confondere i conducenti, rendendo la strada più pericolosa. In questi casi, si rende urgente risolvere tempestivamente le condizioni della strada da parte delle autorità competenti.

Perini: “È una manifestazione trasversale di richiesta di aiuto. Siamo qui a dare voce ai cittadini che si sentono inascoltati.Chiediamo un minimo di attenzione a questi quartieri”.

Romina Lelli:  “Le case sono quasi tutte sul ciglio della strada. Non ci sono nemmeno le strisce pedonali. Attraversare è pericoloso. specie quando è buio.
Fortunatamente abbiamo trovato chi ci dà ascolto”.

Il sabato e la domenica la frazione è presa d’assalto.

Castellaccio è meta tutto l’anno di turismo, livornesi e non che vengono a pranzo o a cena nei ristoranti, camminatori nei boschi. Nel fine settimana anche i parcheggi sono insufficienti.

Lo conferma Franco Careddu

“Molti vengono, siamo ospitali.
C’è un campetto di calcio che  hanno transennato perché dato in uso dalla Provincia di Livorno. Chi viene a Castellaccio si sente libero di fare quello che vuole. Noi sopportiamo e supportiamo. Ma in quell’area c’è abbandono di Eternit, di rifiuti, scaricano di tutto”.

“Sicurezza per i residenti ma anche per gli ospiti che in tantissimi vengono tutto l’anno a Castellaccio. La nostra richiesta è sia per la nostra sicurezza ma anche per gli altri”.

Elaborazione immagini/ video: Vito Capogna

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