Moby Prince. Anatomia di un’indagine Parlamentare
Articolo 1:
XVII LEGISLATURA – Quando la nebbia si diradò.

La notte del 10 aprile 1991, Livorno si avvolse in un silenzio che pesava come piombo. Il Moby Prince, traghetto diretto a Olbia con 141 persone a bordo, si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto: 140 vite svanirono tra fumo e fiamme, un solo mozzo tornò dal baratro.

L’equipaggio, fermo nelle postazioni di emergenza, tenne il fronte di fuoco per proteggere i passeggeri, un sacrificio che echeggia ancora. Trovati al timone, lungo le scale, vicino alle lance, morirono compiendo il loro dovere, ombre di un dramma senza epilogo.

La Commissione Parlamentare, istituita nella XVII Legislatura dal Senato, si è immersa in questo enigma per rendere giustizia a chi cadde. Non è solo una storia da narrare: è una promessa per dissipare la “nebbia” di omertà che copre i fatti. Le indagini iniziali parlarono di nebbia fitta—visibilità ridotta a 300 metri—e di un errore del comandante, ma quella foschia era una cortina alzata da chi sapeva e taceva.

La Commissione ha esaminato 2.500 pagine di documenti, interrogato 70 testimoni, studiato relitti e nastri.
Il porto era un dedalo senza regole: l’Agip Abruzzo, con 82.000 tonnellate di greggio, stazionava a 2,7 miglia dalla costa, fuori dalle aree designate dall’ordinanza 12/88.

I soccorsi, partiti alle 23:05—40 minuti dopo l’impatto—arrivarono quando il destino era segnato.
Dopo oltre 25 anni, le famiglie attendono verità, il coraggio di quell’equipaggio è un richiamo che taglia il silenzio.

Questo è un noir di mare, un intreccio di dedizione e misteri, dove la giustizia è un’eco lontana.

Narrare questa tragedia è un impegno, per squarciare quella “nebbia” e ridare voce a chi rimase al proprio posto, e a chi cerca ancora pace.

REEL Cerimonia 34° Anniversario Moby Prince. Fonte: Senatore Manfredi Potenti e Autorità Istituzionali

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Luca Tacchi