Intelligenza Artificiale, compagna di viaggio?

I. A. “L’amica geniale”. Sempre più prende il posto di amicizie, super esperta da interpellare su tutto: dalle lezioni da fare a confidente. Dati allarmanti.

La Posta dei Lettori: Elisa Giordano

By Magic Studio. Pinterest

Da recenti studi condotti da OperAI, la società che gestisce ChatGPT, il popolare chatbot di intelligenza artificiale, è emerso un dato che molti hanno definito inquietante.
Parte degli utenti utilizza l’I.A .come compagnia, per esporre i propri sentimenti ed emozioni, ma anche dubbi e problemi personali.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana, non solo per lavoro e studio, ma anche come supporto emotivo. In Italia, a dicembre 2024, 6,8 milioni di persone hanno utilizzato ChatGPT, con una forte diffusione tra i giovani (37% nella fascia 18-24 anni). Tuttavia, il tempo medio di utilizzo rimane basso, circa 28 minuti al mese per utente.

Il 65% degli studenti tra i 16 e i 18 anni usa l’IA per compiti scolastici, mentre il 21% la considera un assistente personale. La percezione generale dell’IA è diffusa (95% degli italiani ne ha sentito parlare), ma emergono anche timori legati alla perdita di posti di lavoro (26%) e alla creatività (26%).

Il crescente utilizzo suggerisce che molti trovino in ChatGPT un’opportunità per colmare la solitudine.
Questo dato, a chi scrive, non stupisce affatto.
Basti pensare al modo in cui viviamo.
Nonostante siamo quasi 8 miliardi, la vita moderna e frenetica ci porta ed essere sempre più distanti gli uni dagli altri; ci ha portati ad essere sempre più indifferenti e insofferenti ai bisogni del prossimo.

(Basti vedere i recenti casi di cronaca, in cui una donna è morta da sola in casa propria, a Collesalvetti e il resto del mondo ne è venuto a conoscenza solo 5 mesi più tardi.)
In una società dove nessuno ha mai tempo per nessuno, dove gli anziani sono sempre più soli, dove una persona che cerca conforto viene vista come un fastidio, dove la “cultura della positività a tutti i costi” fa percepire le proprie ansie e timori, non come naturali emozioni umane, ma come un motivo di disturbo per le altre persone, non stupisce affatto che alcuni individui trovino conforto in una macchina.
Una macchina che li sa ascoltare, che non li giudica e che mai lo farà sentire come un problema.

Come società dovremmo tutti quanti interrogarci su questi aspetti, ma nessuno lo farà mai concretamente, quindi le intelligenze artificiali guadagneranno sempre più terreno.

E la colpa sarà solo nostra.

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