di Laura Petreccia

Elisa Giordano: presentazione del suo libro Metamorfosi dell’Anima a Cecina presso il Circolo Culturale ‘Il Fitto’ in viale Marconi 14

Cecina – 19 gennaio 2025 – Un avvincente dibattito tra filosofia, letteratura ed esoterismo:
Sala del Circolo Il Fitto, ieri, sabato 18 gennaio, gremita e affascinata dalla discussione che Elisa Giordano, l’autrice, Luca Tacchi, Criminologo, Maestro di Iconografia Sacra, moderatore dell’evento, Mauro La Porta, Criminologo, docente universitario, laurea in Giurisprudenza, autore dell’introduzione al libro Metamorfosi dell’Anima, hanno animato.

In questo lavoro l’autrice ripercorre le vicende legate alla figura di Linda che, dal vivere una vita spensierata, a causa di un forte dolore, si apre alla scoperta di un mondo che la illuminerà sul senso della vita.

I relatori indagando e approfondendo il simbolismo e l’interconnessione racchiusi nel testo di Giordano, sono  partiti dall’aspetto filosofico e letterario per poi addentrarsi in una coinvolgente ricerca tra le ombre alla scoperta dei tratti e dei simbolismi esoterici racchiusi nelle indagini della Massoneria, nelle opere di Schopenauer, Nietzsche, Platone etc. Un’indagine che ha portato gli ascoltatori  ad identificare un filo rosso che lega alcuni tra gli autori più celebri della storia e a riscoprire le tracce di una tradizione esoterica ed occulta dalle radici millenarie.

Perché sono importanti i simboli? L’autrice spiega che i :simboli ci permettono di dare una forma concettuale a idee ed emozioni che altrimenti non troverebbero spazio nel potere delle parole. Ci portano oltre le parole e ci assicurano l’eloquenza nell’esprimere i sentimenti.
Il simbolo di un gesto, di un’azione.

È importante, aggiunge.il dr Luca Tacchi, il loro uso;
Uso di particolari simboli per esprimere un determinato ordine di fatti, anche come modo di espressione nella scrittura, nell’arte: concetti espressi mediante un complicato simbolismo. Nel Fedro ricorda, a proposito di Platone:

La scrittura ha una qualità deinòs (terribile, strana, mirabile), simile a quella della pittura. I prodotti cioè della pittura ci stanno davanti come se fossero vivi, ma, se chiedi loro qualcosa, rimangono maestosamente in silenzio. Nello stesso modo si comportano i lògoi; crederesti che potessero parlare, come se pensassero qualcosa; ma se, volendo imparare, chiedi loro qualcosa di quello che dicono, si manifesta una cosa sola e sempre la stessa.

L’autore, all’introduzione del libro di Giordano, nel commentare l’immagine della simbologia della copertina del testo:

Il patrimonio di simboli in cui la Massoneria si riconosce, è una  miniera spirituale di cui, La Porta cita un passaggio: “possiamo e dobbiamo attingere per il nostro e per l’altrui profitto”.
Ma la Massoneria italiana ha oggi un compito forse più arduo di quelli assunti in precedenti epoche, aggiunge il relatore – “Trasformare l’Uomo, fungere da officina di idee, essere da esempio e da punto di riferimento in una società che fa di tutto per non vedere la propria crisi“.

Il testo di Elisa Giordano affronta il concetto di Interconnessione. Perché? Suggestivo è il suo richiamo ai film di Quentin Tarantino, a tutte le connessioni dei suoi film. Verosimilmente i libri della scrittrice Metamorfosi dell’Anima e Dal Silenzio alla luce, hanno interconnessioni di personaggi che riappaiono e si rivelano nella trama. Lo stesso Tacchi fa notare come David Lynch in ‘Twin Peaks, dilaga in tanto altro. Apparentemente. Questo principio ci mostra che nulla è veramente separato e che ogni elemento dell’universo è legato a un altro a un livello fondamentale.

Interconnessione uomo-universo
La fisica classica per millenni ha definito la realtà come una vasta gamma di oggetti solidi separati da uno spazio vuoto. Gli scienziati oggi, tuttavia, suggeriscono che un filo invisibile lega tutte le cose insieme, cioè che ci sia una rete olistica di interconnessione.
Gli scienziati di HeartMath suggeriscono che il cuore fisico dell’essere umano ha canali di comunicazione che lo collegano anche con il suo cuore energetico altrimenti detto intuitivo o cuore spirituale.

La Porta approfondisce in un intreccio interconnesso il linguaggio esoterico. Nietzsche, di fronte a un esperienza esoterica che si fonda sull’incontro con due mondi: la Grecia antica e l’oriente indiano. Il rituale di questa esperienza diretta, non mediata, è la musica. Ecco allora individuato ingredienti del rituale misterico nietzschiano: i libri e la musica, i libri della Grecia arcaica e i testi della cultura dell’India, vedica, la Gita evidentemente. Gli strumenti sono “l’ebbrezza e il sogno”. L’incontro di due dei, Apollo e Dioniso che “possiedono l’uomo con  la follia”. Follia significa distacco dal quotidiano.

Ma nella riflessione non poteva mancare Schopenhauer. Il filososofo constata che la magia, come pure l’immaginazione, è radicata nell’uomo e, per spiegare i casi delle scienze occulte, ricorre alla “volontà” (il perno della sua filosofia). La volontà – che sta per forza primordiale, impulso – che viene a coincidere con una intuizione intellettuale, una vera e propria facoltà della mente/anima che ci consente rappresentazioni intuitive senza stimoli esterni. I tre saggi:“Magnetismo animale e magia”, “Sull’apparente intenzionalità del destino del singolo” e “Saggio sulla visione degli spiriti”,  svelano questo campo di indagine poco noto del filosofo tedesco.

Dal pubblico sono giunte molte domande e interventi interessanti. Come Lorenzo Gasperini, laurea in Filosofia ed esperto nel settore religioso, che ha portato un suo contributo. Ritornando su Platone:

Questo sembra comportare – come appropriatamente osservava Hegel  – che Platone fosse un filosofo che riusciva a tenersi le idee in borsa . Ma secondo  Kant lo  era nel fatto che alcune idee sono tenute in borsa e altre no –  a causa dell‘interdipendenza di due aspetti: nel testo scritto, lo scrivente non può dialogare col lettore e non può sapere se e come la sua argomentazione sia stata recepita. Per questo, Platone cerca di rendere l’insegnamento scritto in modo tale che il lettore sia stimolato ad una indagine autonoma, evitando di offrire conclusioni e disseminando il testo di allusioni che solo chi cerca veramente riesce a raccogliere. 

L’interdipendenza nelle tradizioni spirituali
L’interdipendenza di tutte le cose si può trovare in molte tradizioni spirituali. Nel Buddismo, per esempio, “Tutto è uno”. Ogni essere dell’universo dipende da tutto il resto per la sua esistenza.  Non solo siamo connessi alle altre persone, ma siamo connessi all’aria attraverso il respiro e all’universo attraverso la luce. Il sutra Avatamsaka definisce le dimensioni spazio-temporali  “tempo infinito e spazio senza limiti” e tutte le cose non sono separate.

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