La fiamma del Giubileo entra anche nel carcere

La fiamma del Giubileo entra anche nel carcere

La fiamma del Giubileo, quella della speranza accesa a Roma appena pochi giorni fa, arriva all’interno delle carceri toscane. Le prime sbarre vengono oltrepassate a Livorno, dove il vescovo Simone Giusti celebra la messa di fronte a una quarantina di detenuti, agli agenti di polizia penitenziaria, ai rappresentanti delle istituzioni. Ampi servizi sono nei nostri telegiornali di oggi, 15 gennaio (segui qui la diretta streaming).  I cappellani porteranno adesso la luce in tutte le carceri nelle quali operano.

Il tema del Giubileo è quello della speranza. E il vescovo Simone Giusti, nella sua omelia, ha parlato proprio del “desiderio di perdono, di voglia, di riscatto”.

La speranza è un diritto, – ha continuato – non dobbiamo, non dovete cedere allo sconforto. Il carcere sia un laboratorio di speranza, non solo luogo di pena, un luogo di riscatto, di risurrezione e di ripartenza”.

Qui, sul muro del carcere delle Sughere, un detenuto ha anche disegnato il logo del giubileo. Ed è un segno che rimane, ci dice, nel cuore. Sperando che il futuro riservi cose migliori, come auspica (suscitando anche un applauso) lo stesso vescovo nell’omelia.

Si dice orgoglioso di aver ospitato questa celebrazione il direttore del carcere, Giuseppe Renna. Questa struttura vive un momento di difficoltà per le strutture che devono essere adeguate. “La fiamma del Giubileo – ha detto – sia anche per noi un segno di speranza”.

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