Cenone di Capodanno con Antonino Cannavacciuolo. Ecco il menù stellato di Villa Crespi

Il menù in un luogo relais 5 stelle

Interno Villa Crespi

29 dicembre 2024

Cosa fare a Capodanno? Per chi ama il lusso, il Capodanno è l’occasione perfetta per vivere esperienze uniche in una location da fascino. Non è una questione di spesa. Per chi cerca in citta i menù della tradizione.

Villa Crespi: ostriche e caviale con Cannavacciuolo

Un luogo che conquista per la sua particolare architettura in stile moresco è Villa Crespi relais 5 stelle lusso sul lago d’Orta, dove si fondono hôtellerie di lusso e ristorazione stellata. Il suo ristorante per il terzo anno consecutivo è il miglior fine dining in contesto di ospitalità alberghiera per la guida 50 Top Italy 2024. Inoltre nel 2022 ottiene la terza stella Michelin, diventando uno tra i 140 ristoranti che vanta questo riconoscimento. 

Lo chef Antonino Cannavacciuolo per il menu di Capodanno propone un menu a 500 euro a persona bevande escluse. L’inizio con gli stuzzichini dello chef e poi è il momento degli antipasti, sono due portate. La prima è composta da ostrica, caviale, granita al rapanello, latticello; mentre la seconda è scampi crudi alla “pizzaiola” e acqua di polpo, forse il piatto più fotografato. C’è poi un cavolfiore, kimchee, mandorla e pomodoro. Sono ricette che fanno parte rispettivamente del menu Mettici l’anima Itinerari, dei classici che sono stati proposti già nei menu di Capodanni precedenti. Si passa poi ai primi con uno spaghetto allo zafferano, ricci di mare e quinoa croccante. E a seguire i plin di agnello alla brace con zuppa forte e gamberi rossi, anche questi nel menu Mettici l’anima.

Antonino Cannavacciuolo e la moglie Cinzia Primatesta

Come secondo lo chef propone un rombo con cime di rapa, latticello e olio di broccolo oltre anche a un cilindro di pasta alla genovese con carciofo e topinambur, questi invece fanno parte del menu alla carta. Si passa poi al pre dessert, dessert e infine la piccola pasticceria, babà e code di aragosta, dolci tradizionali napoletani. E i vini? Una carta lunghissima, circa 2mila etichette in continua evoluzione. Ma si trova anche il percorso degustazione vini.

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