Luca Tacchi

Matteo Salvini, leader della Lega e attuale Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato assolto nel processo noto come “Open Arms”.

Palermo – 20 dicembte 2024 – Il processo riguardava accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito, quando era Ministro dell’Interno nel 2019, lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ONG spagnola Open Arms a Lampedusa.

La sentenza, emessa dal Tribunale di Palermo, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, portando all’assoluzione di Salvini.

La vicenda aveva attirato l’attenzione internazionale e sollevato dibattiti sulla politica migratoria italiana, nonché sui confini tra le responsabilità politiche e le implicazioni legali. Salvini aveva sempre sostenuto di aver agito per difendere i confini nazionali, una linea politica che aveva promesso durante la sua campagna elettorale. La sua difesa, guidata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha argomentato che le azioni di Salvini erano in linea con il dovere di tutelare i confini dello Stato.

L’assoluzione ha avuto un impatto significativo sulla scena politica italiana, rafforzando la posizione di Salvini all’interno del governo e tra i suoi sostenitori. Tuttavia, ha anche riacceso le discussioni sulla gestione dei flussi migratori e sul ruolo delle ONG nel Mediterraneo, con diverse organizzazioni e parte dell’opinione pubblica che criticano la decisione come un segnale negativo per i diritti umani e la solidarietà internazionale.

La sentenza è stata accolta con reazioni contrastanti, sia di sollievo e celebrazione da parte dei sostenitori di Salvini, sia di critica e preoccupazione da parte di chi vede nell’assoluzione un endorsement implicito di politiche restrittive sull’immigrazione. Questo caso continua a rappresentare un nodo cruciale nel dibattito sulla sicurezza nazionale, i diritti umani e l’integrazione europea.

Luca Tacchi