di Paolo Foschini
Prorogato il regime Iva attale che ancora per un anno «salva» il non profit dall’obbligo di tenerne i registri; e prorogato anche l’accesso delle onlus al 5xmille. Vanessa Pallucchi (Forum del Terzo settore): «Sollievo per migliaia di realtà sociali»

Due buone notizie per il Terzo settore: prorogato il regime Iva attale che ancora per un anno «salva» il non profit dall’obbligo di tenerne i registri; e prorogato anche l’accesso delle onlus al 5xmille, in attesa (soprattutto nella speranza) che il Codice del Terzo settore metta ordine definitivo anche que questo punto.
«La proroga di un anno dell’attuale regime di esclusione Iva per il Terzo settore, inserita nel decreto Milleproroghe, è una buona notizia che solleva da grande preoccupazione decine di migliaia di realtà sociali». È questo il commento a caldo di Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, dopo il provvedimento che per altri dodici mesi consentirà alle realtà non profit di non essere obbligate a tenere una contabilità Iva con tutti i costi che ne sarebbero seguiti.
Va sottolineato che la maggior parte di queste realtà avrebbero comunque diritto di non pagarla, alla fine, ma anche solo l’obbligo di dover adempiere alla tenuta dei libri rappresenterebbe – soprattutto per le più piccole – un aggravio importante rispetto a budget già risicati.
Vero è che si tratta di un punto su cui l’Europa sollecita da molto tempo l’Italia a mettersi in linea con le regole generali dell’Unione, e quindi in assenza di una soluzione definitiva è destinato a ripresentarsi quando anche la nuova proroga appena concessa sarà scaduta. Infatti su questo tema il Forum conduce una battaglia da anni, rinnovata anche questa volta sulla Finanziaria attuale.
«Il grido di allarme che abbiamo rilanciato negli scorsi mesi è stato ascoltato da Governo e Parlamento – prosegue la portavoce – ma l’intervento rimane un rimedio provvisorio. Da anni attendiamo una soluzione vera alla questione dell’Iva e già da tempo abbiamo sottoposto una nostra proposta al Ministero dell’Economia, che peraltro non comporterà alcun aggravio per le casse dello Stato, che ci auguriamo vivamente sia accolta».
E continua: «Accogliamo con favore anche la proroga per le onlus per accedere nel 2025 al 5 per mille, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali previste dal Codice del Terzo Settore. Seguiamo con attenzione – conclude Vanessa Pallucchi – le altre fondamentali questioni per il Terzo settore e il welfare del Paese nella Legge di Bilancio, dal rifinanziamento del fondo per la povertà educativa minorile, essenziale per prevenire e contrastare il disagio giovanile, al tema dell’articolo 112 di cui chiediamo l’abolizione».