Uno sciopero puntando il dito contro il governo, anziché l’attentatore

di Roberto Olivato

Proclamato per oggi 5 novembre uno sciopero di 8 ore dalle 9 alle 17, da parte di tutte le sigle sindacali dei ferrovieri.

Lo sciopero e’ stato indetto a seguito dell’accoltellamento di un capotreno di 44 anni da parte di un egiziano di 21 anni.

Mentre e’ comprensibile e condivisibile l’astensione dal lavoro dei ferrovieri, dobbiamo sottolineare, che lo sciopero costringera’ molti pendolari a restare a perdendo una giornata di lavoro.

La nostra solidarieta’ al capotreno e’ scontata, come il nostro augurio di una sua pronta guarigione.

Purtroppo questo ennesimo fatto di sangue da parte di un extracomunitario, riaccende il dibattito politico dove le opposizioni, capeggiate dai sindacati, anziche’ puntare il dito contro l’egiziano resosi responsabile dell’efferato gesto, se la prendono col governo.

Opposizione che, a braccetto di CGIL e UIL, hanno da sempre dichiarato in piu’ occasioni, che l’insicurezza denunciata dai cittadini nei confronti di extracomunitari, fosse solo una percezione, frutto di un razzismo alimentato da una parte politica.

Forse piuttosto che uno sciopero, sarebbe stato meglio devolvere la giornata di lavoro alla famiglia del capotreno, solo cosi’ i suoi colleghi ed i sindacati avrebbero dimostrato la sensibilita’ verso chi in queste ore e’ in preda al dolore, senza politicizzare un evento che ha visto ferito un ferroviere
nell’adempimento del proprio dovere.

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