Laura Petreccia
- Un anno fa il dramma dell’alluvione in Toscana

Il giorno delle le piogge creò un disastro. Otto morti, danni per oltre due miliardi a famiglie e imprese.
Il ciclone autorigenerante, si abbatté con la sua massima potenza fra il 2 e il 3 novembre, colpì prima la costa livornese, poi avanzò all’interno in Valdera e infine devastò la piana delle province di Firenze, Prato e Pistoia. E proprio lì si registrarono gli effetti peggiori.
I fenomeni di maltempo sempre più devastanti ci impongono di rafforzare la protezione civile (in ballo c’è l’idea di poterla regionalizzare con l’autonomia differenziata9, di ripensare i sistemi di difesa del territorio (quindi le opere di prevenzione) e migliorare ancora il meccanismo dell’allerta alla popolazione.
Il caso di Valencia è significativo. Non ci si può basare solo sul messaggino al telefono e tanto meno sull’informazione via app e social.
Occorre utilizzare tutti i mezzi in maniera complementare e integrata per raggiungere tutta la popolazione.
Persino il megafono, certo.
Ma anche la radio (soprattutto perché può funzionare anche senza energia elettrica) e la tv che viene vista in ogni casa.

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