Bertha Benz. Moglie e socia in affari dell’inventore dell’automobile Karl Benz, nel 1888 è stata la prima persona in assoluto a guidare un’automobile sulla lunga distanza, nel fare questo, portò la Benz Patent-Motorwagen all’attenzione del mondo. Per questo motivo nel 2016 è stata inserita nell’Automotive Hall of Fame

Il primo viaggio in automobile

Il 29 gennaio 1886, dopo anni di duro lavoro, Karl Benz registrò il brevetto per la prima automobile. Però nessuno sembrava interessato all’acquisto. Per Karl cominciò un periodo di sconforto e depressione e per Bertha questa fu la spinta a intraprendere, il 5 agosto 1888, il primo viaggio in automobile della storia.
Berta, allora trentanovenne, venne accompagnata dai due figli Eugen e Richard, che all’epoca avevano rispettivamente quindici e tredici anni, in un viaggio di circa 106 km (66 miglia) da Mannheim a Pforzheim ufficialmente per “andare a trovare sua madre”. Lo scopo reale del viaggio era la pubblicizzazione dell’automobile inventata da Benz e la dimostrazione che la macchina nella quale entrambi avevano investito e sognato tanto era effettivamente un mezzo di trasporto conveniente e promettente per il grande pubblico. Con tale prova, Bertha voleva reinfondere coraggio al marito e dimostrargli che il mancato successo era solo dovuto a una cattiva pubblicità del mezzo.
Bertha prese l’automobile “Modello III” senza dir nulla al marito, rubandogli la “patente di guida” (che all’epoca era solo un foglietto firmato dal Granduca di Baden che autorizzava Karl a utilizzare il suo veicolo sulle strade del Granducato) e, partendo con i due figli all’alba, spinse l’auto per le prime centinaia di metri per evitare che il rumore potesse svegliare il marito e fargli capire cosa stavano facendo.

Il viaggio fu tutt’altro che confortevole: più di 100 km di strade non asfaltate, pensate per carrozze trainate da cavalli al più, senza indicazioni stradali e senza rifornimenti di benzina. Per quello, Bertha dovette fermarsi spesso a comprare l’etere di petrolio, un solvente petrolifero che serviva per far funzionare il motore (la capacità di rifornimento di questo primo modello di auto era, tra l’altro, di soli 4,5 litri). Questo solvente era disponibile nelle farmacie e la prima tappa usata per fare rifornimento fu la farmacia della città di Wiesloch, che è tutt’oggi considerata la prima “stazione di rifornimento” del mondo.

Durante il viaggio ebbe modo di constatare e annotare ciò che aveva bisogno di miglioramenti. Lei stessa trovò accorgimenti per superare i disagi dovuti a piccoli incidenti di percorso: ad esempio, dovette sbloccare l’alimentazione della benzina con il fermaglio del suo cappello e usare la propria giarrettiera come materiale isolante. Un maniscalco la aiutò a riparare una catena e, quando i freni in legno iniziarono a cedere, Bertha si fermò da un ciabattino per sostituirli con dei freni in pelle. Il sistema di refrigerazione a evaporazione causò non pochi problemi, tanto che il trio dovette provvedere al rifornimento di acqua per questo sistema a ogni sosta.[15] Le sole due marce che la macchina aveva a disposizione non erano sufficienti per affrontare le salite e dunque i figli dovettero spesso spingere la macchina sui dislivelli.
Quando arrivarono dalla madre era sera e Bertha mandò un telegramma al marito per informarlo del successo del viaggio. Tornò a Mannheim qualche giorno dopo, facendo una strada diversa da quella di andata.
Il viaggio attirò moltissima attenzione: in Germania e nel resto del mondo i giornali pubblicarono la notizia del viaggio, facendo sì che l’auto fosse effettivamente vista come un mezzo di trasporto che poteva competere con treni e cavalli (all’epoca, gli unici due mezzi di trasporto che garantivano una connessione tra città a centinaia di chilometri di distanza entro qualche decina di ore).
Inoltre, dopo il viaggio, Bertha riferì a Karl tutti i problemi occorsi, in modo da prevedere delle migliorie per affrontarli, come l’introduzione di un ulteriore cambio, più corto, per percorrere i tratti in salita, o freni in pelle per aumentare la potenza di frenata.