Al momento non sono state emesse misure cautelari nei confronti dil Chiara. La famiglia con Chiara si trova in una località protetta.

Vignale di Traversetolo, la 22enne indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere: dopo aver seppellito il corpo è volata a New York con la famiglia. Il parto in casa, i resti del secondo neonato e l’ombra dei due infanticidi. Il fidanzato Emanuele non sapeva neinte. I Ris tornano a scavare nel giardino della villetta.
VIGNALE DI TRAVERSETOLO (PARMA) — «Ho fatto tutto da sola. Ho messo al mondo il bambino senza l’aiuto di nessuno». La confessione di Chiara, la 22enne madre del neonato trovato nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo (Parma) il 9 agosto scorso.
Intanto, proseguono le indagini per chiarire i contorni della vicenda. E la mattina del 17 settembre i carabinieri del Ris di Parma sono tornati nella villetta per nuovi scavi e ulteriori accertamenti. L’obiettivo è risalire a quando è stati occultato il corpicino del primo bambino. In entrambi i casi l’interruzione di gravidanza si è verificata intorno alla 40ma settimana con parto autoindotto.
Secondo la ricostruzione, la giovane, dopo essere riuscita a indurre il parto, avrebbe dato alla luce il piccolo nel bagno della sua casa, senza che nessuno la sentisse. Poi sarebbe anche uscita con le amiche e, solo una volta tornata, avrebbe seppellito il neonato nel giardino della villetta.
Era il 7 agosto. La giovane, studentessa universitaria in giurisprudenza.è l’unica indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Era stata interrogata una volta tornata dal viaggio a New York con la famiglia, a metà agosto.
Dopo la partenza per New York, nella villetta familiare si era ttasferita la nonna per occuparsi del cane e del giardino. Subìto il giorno la nonna, attirata dal cane che stava scavando in giardino, aveva ritrovato il corpo del bimbo, di almeno 40 settimane, ormai senza vita, avvolto in un telo e nascosto in una buca. La donna, chiamato il vicino di casa, aveva dato l’allarme ai carabinieri.
Le indagini, i controlli sui cellulari e le ricerche fatte sul web, hanno fatto ritrovare nei giorni scorsi i resti che appartengono a un secondo neonato, anche questo di 40 settimane, su cui sono stati disposti gli accertamenti, i cui riscontri risalirebbero all’anno scorso.
La Procura, in attesa delle analisi sul secondo corpo, ha ribadito l’estraneità dei genitori della ragazza e del papà del neonato.
La vita di Emanuele, il fidanzato di Petrolini, è stata stravolta dalla notizia di essere il padre del neonato che lei ha nascosto. “Io quel figlio l’avrei voluto, potevo tenerlo anche da solo, ho 22 anni ma lavoro e mia madre mi avrebbe aiutato”, ha dichiarato a La Stampa.
«Nessuno — spiega il procuratore Alfonso D’Avino— all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici. La gravidanza non è stata seguita da alcuna figura professionale (ginecologo, medico di famiglia) e il parto è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari».
Le indagini del Ris proseguono: nella villetta per nuovi accertamenti. Pesa l’interrogativo su che cosa abbia spinto Chiara, considerata una ragazza modello, cresciuta in una famiglia definita come «perfetta», a un delitto simile. Non sono state disposte misure cautelari, al momento, e la studentessa con la famiglia si trova in una località protetta.