Collesalvetti: madre e figlia per strada fra un mese. L’appello per un aiuto

Ilaria Graber. Il 25 mattina l’ufficiale giudiziario ha già bussato alla loro porta: «Chi può ci dia una mano. Avremmo trovato un’altra abitazione ma non siamo in grado di dare garanzie per l’affitto anche se possiamo pagarlo»

Collesalvetti «Entro un mese non avremo più una casa. Chi può ci aiuti». È un appello disperato. Il cartello giallo posto ala parete del muro non lascia speranza. Un periodo dilatazione fini al 10 luglio e Ilaria Graber, 53 anni il prossimo 25 luglio, e la madre Daniela, dovranno uscire efinitivamente da quella casa a Guasticce in cui hanno vissuto gli ultimi dieci anni di vita. Il contratto di affitto (non rinnovato) è scaduto a giugno e l’ufficiale giudiziario ieri ha dato un ultimo termine perentorio) per andarsene.

Ma le due donne avrebbero già trovato un’altra abitazione in cui trasferirsi insieme alla loro cagnolina Dea a Collesalvetti. Come – sottolinea Graber – l’affitto sarebbe abbordabile . «Circa 370 euro al mese – racconta – Il problema, però, è che io non ho un lavoro stabile e viviamo con la pensione minima di mia mamma, a cui da tempo è stata assegnata un’amministratrice di sostegno, e una piccola pensione d’invalidità a mio carico. Non siamo in grado di dare garanzie per la locazione e i proprietari di casa non si fidano. Eppure saremmo in grado di pagare. Invece saremo in mezzo alla strada dal 10 luglio».

Avete aiuti esterni?
Riceviamo aiuto – racconta Graber – dalla Caritas e dalla parrocchia, ma non basta. «L’ex consigliere comunale Vito Capogna si è precipitato qui non appena ha saputo della nostra situazione e lo ringraziamo per l’interessamento presso il Comune di Collesalvetti di conoscere la situazione nelle graduatorie per accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Entrambe siamo iscritte nelle liste delle case popolari, ma la risposta è stata che immobili disponibili non ce ne sono. La “soluzione” che mi è stata prospettata è quella di andare a vivere in una casa famiglia e di trasferire mia madre in un istituto e la nostra cagnolina, che abbiamo adottato, in un canile. Ovviamente ho detto no».

L’appello di Ilaria Graber
Ilaria Graber non si arrende e ha deciso di lanciare un appello perché chiunque – istituzioni o cittadini – ascoltino il loro grido disperato. «Mia mamma ha difficoltà a camminare e quindi cerchiamo una casa che sia necessariamente al piano terra – aggiunge – e sarebbe l’ideale se avesse anche un piccolo giardino per il nostra cagnolina Dea: adottarla dal canile è stato un atto di amore e vogliamo continuare a prenderci cura di lei. Ha portato una ventata di gioia nelle nostre vite, ma sappiamo che diversi proprietari non gradiscono gli animali tra le mura domestiche, ma noi a Dea non rinunciamo. È di famiglia ormai».

«Nonostante le difficoltà cerchiamo di guardare con ottimismo al futuro – conclude Ilaria– Cosa ne sarà di noi? Il 15 luglio sarà il mio compleanno e vorrei svegliarmi una mattina e rendermi conto che è stato soltanto un brutto sogno. Chi può ci aiuti. Voglio che mia madre trascorra questi anni in una condizione di serenità e senza un tetto sulla testa non è possibile»l


 

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