Entrambe le vogliono spostare nel Parco delle Generazioni. Che è un progetto approvato, ma io mi incatenerò pur di non farlo partire!

Montenero seppur distante 10 minuti dalla città, resta un piccolo quartiere ancora ricco di tradizioni, storia, cultura e religione.
Il problema che emerge tratta delle scuola secondaria di primo grado (medie) Costa e della scuola primaria Carducci di Montenero. Entrambe fanno parte dell’ Istituto Comprensivo Carducci.
Entrambe vogliono spostarle nel Parco delle Generazioni. Che è un progetto approvato ma io mi incatenerò pur di non farlo partire!
Ad oggi troviamo una scuola elementare con 6 classi, una scuola media che può ospitare 2 sezioni per classe. L’unica struttura che manca è una materna ed un asilo nido.
Come si evince da un articolo della Repubblica, pubblicato a seguito di un indagine sulle piccole scuole, si evince che queste sono i motori dei piccoli borghi, ”Fino a quando l’istituzione scolastica regge, perché in queste aree, da tempo, non ci sono più gli ambulatori sanitari, tiene anche il municipio e persino la trattoria. Con la fine di un’attività in classe e in segreteria, gradualmente rotola a valle tutto il paese.”
Indubbiamente dovranno essere attuati dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento interno degli istituti, ma la soluzione a questi problemi non può sempre essere la costruzione ex-novo di strutture nei prati e boscaglie, dal momento che siamo tra le prime tre città toscane per consumo di suolo.



Questa Giunta, che battezzerei come “La giunta del cemento e dell’inquinamento” sta eliminando l’identità dei piccoli borghi, vuole concentrare le persone in centri, circoscriverle. Questo porta alla svalutazione di luoghi come appunto Montenero, un gioiello di Livorno. Questa carenza di servizi primari si riflette sulla qualità della vita dei monteneresi. A seguito delle scuole vanno a scomparire le trattorie, i piccoli ristoranti e negozietti che sempre hanno caratterizzato questo luogo, un esempio è l’abbandono di piazza del Santuario.
E poi una volta dismesse questi luoghi che ne faremo? Parchi? …no di certo, diventeranno appartamenti costosi su cui poter lucrare.
Questo è vendere l’identità, la storia, la cultura, il prestigio, la sacralità di questo luogo e strappargli quella piccola accezione di paese che gli restava.

Molto sensibile ai temi ambientali e cittadini tanto da spingerla a partecipare attivamente e dare il suo contributo al fine migliorare e proteggere la città.
Fonte: Angelica Macelloni