
di Laura Tedesco20 gennaio 2024, 12:19 – Aggiornata il 20 gennaio 2024 , 15:38
L’autista: «Erano 4 contro uno, ho azionato il freno a mano e li ho messi in fuga». La madre della vittima: «Poteva finire peggio». E il video-choc dell’agguato a due passi dall’Arena diventa virale
«Volevano un euro, gliel’ho rifiutato…». Aggredito a schiaffi, calci e pugni dal branco in mezzo alla folla per un euro negato: è l’assurdo movente del pestaggio di un ragazzino veronese le cui immagini-choc stanno facendo il giro del web. Ferito, dolorante, in lacrime dopo una violentissima scarica di percosse sotto la storica scalinata della sede municipale di Palazzo Barbieri, l’ultima vittima delle sempre più scatenate baby gang che imperversano a Verona è un sedicenne aggredito da un branco di giovanissimi in pieno centro e in pieno giorno, a due passi dall’Arena. Un efferato agguato di gruppo che si è consumato proprio davanti al Comune di Verona nel primo pomeriggio di giovedì 18 gannaio: in quattro contro uno solo, incuranti dei numerosi passanti che assistevano alla cruenta scena, gli aggressori si sono avventati senza pietà sull’adolescente che aveva «osato» rifiutarsi di consegnare un euro alla banda di giovanissimi aggressori. Schiaffi, calci, pugni senza fermarsi neppure quando la vittima è caduta a terra: anzi, uno dei teppistelli si è perfino messo a cavalcioni sopra il corpo del sedicenne per tenerlo bloccato, mentre i complici continuavano senza sosta e senza scrupoli a malmenarlo. Se non è finita molto peggio, è stato grazie al provvidenziale e sollecito intervento dell’autista di un mezzo dell’Atv, che non ci ha pensato due volte a scendere dal bus e mettere in fuga il branco, salvando la vittima da conseguenze ancora più gravi.
L’intervento dell’autista
Erano le 14.18 di giovedì e il conducente-coraggio, nel rievocare l’accaduto, è ancora scosso: «Ero fermo alla guida dell’autobus perché il semaforo era rosso, quando mi sono trovato ad assistere a quella scena terribile…». In quattro stavano picchiando il povero ragazzino infierendo su di lui anche dopo che era finito al suolo, senza che nessuno tra la folla intervenisse per difenderlo: «A quel punto, ho azionato le quattro frecce di emergenza oltre al freno a mano e sono corso giù per aiutarlo. Ho urlato “Basta, cosa state facendo? L’avete finita?”». È stato grazie all’arrivo dell’autista dell’Azienda Trasporto Verona che, finalmente, la banda di baby bulli se l’è data a gambe levate, lasciando in pace il ragazzino singhiozzante e sconvolto. Immediato l’intervento di ambulanza e forze dell’ordine, mentre l’autista-eroe è tornato alla guida del bus, dove i passeggeri lo hanno accolto complimentandosi. La mamma della vittima non ha esitato a ringraziarlo, perché «sarebbe potuta finire molto peggio…».