Nel monastero che accolse le reliquie nell’VIII secolo, l’approdo del percorso che parte dalla Corsica francese e da Livorno quella italiana.

Anche il Museo della città Brescia riporta il «segno» che caratterizza gli edifici del Cammino di Santa Giulia. Una formella in ceramica, realizzata dall’artista Cesare Monaco e collocata all’ingresso del Museo di Santa Giulia il 18 dicembre, data in cui lemo-nache della comunità religiosa in cui era badessa Anselperga, figlia di Re Desiderio, solevano celebrare la traslazione delle reliquie della Santa.

La piastrella, che raffigura al centro una reliquia raffigurante una colomba bianca, è stata svelata per iniziativa del Comune e Fondazione Brescia Musei con Associazione Cammino di Santa Giulia Aps, a sancire la tappa bresciana del lungo itinerario che parte dalla Corsica passando da Livorno, Lucca ed altre località costellate dalle tante testimonianze della martire Giulia.
Un cammino forse ancora poco conosciuto dai bresciani, ma l’omonima Associazione, Cavalieri di Santa Giulia del Sovrano Ordine dei Martiri Cristiani con sede a Livorno, ha avviato da tempo in un’ottica di sviluppo degli aspetti turistici, storici, devozionali ed ancora, naturalistici e paesaggistici. In ultimo, ma non per importanza, nel sociale, come avvenuto recentemente donando il primo Defibrillatore (DAE) in una località della provincia di Collesalvetti (Li), Parrana San Martino.
Il culto
La traslazione del corpus della Santa, dalla livornese isola della Gorgona a Brescia, era stata voluta nel 762 o 763 dalla moglie di Desiderio, Ansa, la quale fece costruire una cripta ad hoc.
Successivamente, le reliquie furono oggetto di vari trasferimenti per approdare infine, nel 1969, nella chiesa di Santa Giulia del villaggio Prealpino.
Ma come mai la potente famiglia di regnanti longobardi scelse «una santa allora sconosciuta»?
Desiderio era stato inviato nel 756 da Astolfo, suo predecessore, in Tuscia e a Lucca e li aveva conosciuto il culto della Santa, venerata fin dall’inizio dell’ottavo secolo. L’ipotesi è che, con questo atto, intendesse marcare una distanza dalla tradizione germanica.
Il percorso
Il percorso o Cammino di Santa Giulia, in complessivo attraversa due nazioni: Corsica (Francia) e Livorno nel tratto italiano.
Con 28 tappe giornaliere per un totale di 467 km, con partenza da Livorno e arrivo a Brescia, i sentieri portano i pellegrini moderni alla scoperta di tre regioni italiane, (Toscana, Emilia Romagna, Lombardia), 8 province e 67 comuni.