Rimossi camper abusivi dal viale della Libertà, mobilitati in forze gli agenti della polizia municipale

Il blitz ieri mattina all’alba, sono state portate via anche alcune auto abbandonate

Un momento dell'intervento della polizia municipale

Un momento dell’intervento della polizia municipale

Livorno, 5 dicembre 2023 – Finalmente il parcheggio di viale della Libertà è stato sgomberato dai caravan, camper abusivi e dalle auto abbandonate e senza copertura assicurativa che per molti messi hanno costituito un serio problema di degrado e igiene pubblica. Alcuni occupanti «se ne sono andati spontaneamente dopo una paziente mediazione» ha riferito l’assessore al sociale del Comune Andrea Raspanti.

Per fare tutto questo è stato dispiegato un imponente schieramento di agenti della polizia municipale, che già dalle prime ore del mattino hanno presidiato la zona per consentire che le operazioni di rimozione, sgombero e ripulitura, avvenissero senza problemi. Effettivamente tutto è filato liscio. La situazione dell’occupazione abusiva del parcheggio di viale della Libertà, si trascinava da agosto: con la presenza di tre caravan abitati da senza tetto, che sostavano qui senza permesso, e lo spiazzo occupato da montagne di rifiuti, vecchi mobili, un divano e vecchi elettrodomestici. Tra i primi a denunciare tale degrado e le condizioni di vita precarie dei senza tetto, sono stati i residenti della zona. A seguire Marcella Amadio, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, la quale dalla sua pagina facebook aveva osservato: «La cosa più grave è che non può passare inosservata una situazione del genere con tre caravan, un divano in bella mostra, gente che dorme all’aperto su giacigli di fortuna, rifiuti disseminati ovunque. Panni stesi ad asciugare. La polizia municipale che controlli fa?». A lei l’assessore Raspanti aveva risposto: «La polizia municipale tiene d’occhio questa situazione». E «in uno dei caravan vive una coppia in condizione di marginalità spinta, che però non collabora con i servizi sociali».

La Nazione

M. D.

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