Giovedì 5 ottobre alle 17.30, è stato presentato presso la Sala “Ferretti” della Fortezza Vecchia il secondo volume della collana “Porti e Dintorni”
by Laura Petreccia, Vito Capogna|VIDEO

Giovedì 5 ottobre alle 17.30, è stato presentato presso la Sala “Ferretti” della Fortezza Vecchia il secondo volume della collana “Porti e Dintorni” coordinata e finanziata dall’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale per Pacini Editore, e finalizzata a indagare sulle innumerevoli tematiche afferenti alla portualità e alla cultura marittima.

Sono intervenuti Matteo Paroli, Olimpia Vzccari, Maurizio Vernassa. Ha introdotto la presentazione l’assessore Barbara Bonciani.
“Porri e dintorni”, il volume rappresenta una realtà complessa –esordisce Barbara Bonciani- Approfondisce non solo la memoria del nostro porto, ma anche come poter gestire l’attualità che è il nostro porto, in un confronto tra il passato e il tempo odierno. Ed è questo un tema molto importante”.
Olimpia Vaccari, spiega: “La Collana nasce con la volontà di Port Authority di sviluppare la conoscenza dei 6 porti della Toscana:
Livorno, Piombino, Cavo, Portoferraio, Capraia e Massa. È un Manuale per azionisti sul progetto della strada ferrata Leopolda. Contiene i documenti prodotti per la sua realizzazione”.
Il Manuale era rivolto agli azionisti e nelle loro intenzioni avrebbe arrecato “vantaggio alla Toscana”. Scritto in due idioma: tedesco e francese, il capitale azionario doveva ammontare a 30 mila azioni da mille lire ciascuno.
La Carta Topografica realizzata era la sintesi di un lavoro enorme, partendo da Firenze. La Ferrovia Firenze-Livorno è stata progettata su analisi di merci in uscita, su quanti viaggiatori ci sarebbero stati, su quanti traghetti a vapore arrivano a Livorno e quanta popolazione da Firenze a Livorno.
Da questo movimento di merci, viaggiatori, trasporti su acqua e popolazione fu tracciata la sintesi.
La strada ferrata Firenze-Livorno
ha rappresentato prima del 1861 un insieme di staterelli che hanno fatto integrazione. A fronte di 2238 km di ferrovie costruite, parallelamente si potenziava il collegamento con i traghetti a vapori su acqua.

Matteo Paroli ha illustrato i punti salienti di quello che è stata la costruzione della strada ferrata. “Le opere ferroviarie costaromo 15 milioni. Incontrarono difficoltà con acquisti materiali, storia travagliata di interessi economici, nomine politiche e sulla tratta Livorno Pisa il terreno era paludoso, inevitabile, necessario costruire ponti“.
Il 13 marzo 1844 viene inaugura Livorno-Pisa. La linea. sarà completata sull’intero tratto fino a Firenze, nel 1848. Sono stati centomila i passeggeri viaggianti sul treno nei primi tempi. Le quotazioni delle azioni a questo punto acquistano di valore.
È stato l’inizio di una grande mobilità interna della Toscana. Costruita anche la tratta Livorno- Cecina – Collesalvetti. E anche una nuova linea, su sollecitazione popolare, da Livorno a Vada
Livorno però è isolata per il traffico portuale. È la decadenza del porto. Infatti il traffico merci risulta scarso. La Stazione era dislocata da porta San Marco e solo negli anni 1858 viene attivato il trasporto merci sulla rete ferroviaria del porto. Come afferma Paroli, l’aspetto portuale e commerciale non interessa ai maggiori azionisti.
Troviamo tutti i documenti in questo secondo volume. Così come spiega Maurizio Vernassa:
Il libro, dal titolo “Saggi Brevi sulle infrastrutture ferroviarie nel contesto portuale toscano”, consta di due volumi: la ristampa anastatica del “Manuale dell’azionista della strada ferrata Leopolda da Firenze a Livorno”, edito nel 1841 dalla Tipografia e Litografia di Giulio Sardi, e una raccolta di saggi brevi che, a partire dallo stato attuale e dai progetti in corso di realizzazione, delinea una prospettiva sui futuri sviluppi delle connessioni ferroviarie (anche) a servizio delle attività portuali nell’ambito della Toscana. L’iniziativa, che ricade anche nella serie di appuntamenti de “I Giovedì del Port Center“, si colloca all’interno del programma di Italian Porti Days, sessione autunnale dei porti dell’Alto Tirreno.