Lungo via Giovanni Marradi servizi ok,  intervento viabilità che costa 700 mila euro ma: «Pensare anche ai disabili»

Intervento di riqualificazione della via Marradi ritenuto urgente per il frequente transito su strada, presenza di molti pedoni,  condizione che si ripercuote sull’asfalto delle strade, dei marciapiedi e sulla sicurezza, come evidenziato da residenti e commercianti del quartiere di via Marradi, via Cambini, via Roma.

Da Piazza Attias a via Cambini, via Roma,  lungo via Marradi, dove i servizi non mancano, ma i veicoli sono molti. Una condizione che si ripercuote sull’asfalto, sui marciapiedi e sulla sicurezza dei pedoni, come evidenziato da residenti e commercianti del quartiere, che alla voce possibili migliorie hanno risposto viabilità.
Un quartiere però – sottolineano gli intervistati – da  non trascurare, ma promuovere anche sotto molti aspetti, a partire dalla presenza di negozi e luoghi di ritrovo.

L’amministrazione Comunale ha risposto con un intervento che costa 700 mila euro.

Cosa balza all’attenzione di chi vive quei luoghi è che in Via Marradi non sono previsti Loges. Il percorso LOGES è strisce tattili per non vedenti o ipovedenti.

Il sistema LOGES, per consentire a non vedenti ed ipovedenti l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo.

Il sistema è stato progettato anche per facilitare gli anziani, la cui acuità visiva tende a ridursi con il passare degli anni. Per tale motivo è previsto che gli elementi siano cromaticamente contrastanti con la pavimentazione esistente.

Lo sconcerto è che manca In un intervento che Costa 700.000 euro?

“Si fanno riposizionare le fioriere dei negozi a quanto pare! E magari poi i mastelli dell’immondizia?”

“Dissuasori che costano il doppio (228, invece di 100 Euro) fioriere lato strada (quelle private a muro non dovrebbero esserci se si tiene ai non vedenti), niente Loges e forse si fanno rimettere mastelli (invece di cassonetti…Meglio se interrati). Insomma, dal punto di vista estetico niente da dire… Ma sulla scelta della spesa e della dimenticanza dei disabili!”

Le città sono centri di socialità dove le persone vivono e interagiscono tra di loro. Per questo devono essere accessibili a tutti, comprese le persone portatrici di disabilità, in un’ottica di pari opportunità.

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