Un giorno a Forte dei Marmi, tenda e lettini a 600 euro. A Firenze prosciutto e melone a 20 euro

di Simone Dinelli e Jacopo Storni
Il caro vita si fa sentire soprattutto in vacanza: dal capoluogo toscano alla costa versiliese i prezzi aumentano. Ombrelloni, pizze, focacce e gelati
Nel bar accanto al Ponte Vecchio una coppetta di gelato può costare perfino 12 euro. La coppetta è grande ma, come dice perplesso un turista britannico, “not so big” per giustificare un prezzo così stellare. Se qualcuno volesse spendere poco per un gelato, da queste parti, non ha molte possibilità. In molte gelaterie nel centro di Firenze, soprattutto nella centralissima via dei Calzaiuoli, è difficilissimo trovare coppette a meno di 6 euro. Gelati ma non solo.
La famosa bistecca alla fiorentina, ad esempio. Ecco i menù di piazza Duomo: bistecca per due, 69 euro. Resta però da capire quanto pesa la bistecca, elemento essenziale, e quale tipo di bistecca sia. In città la media è di circa 60-70 euro al chilo, se si parla di Chianina, ma in alcuni ristoranti il prezzo arriva perfino a 100 euro per 1,2 kg.

Prezzi alle stelle
I turisti si assiepano davanti ai frigoriferi che espongono tagli giganti di vitellone. Cartelli che inneggiano sconti, getti d’acqua rinfrescante dai nebulizzatori. Ancora piazza Duomo: al Brunelleschi Bistrot una pizza margherita 14 euro, pizza Napoli 15, prosciutto e funghi 19.
Un piatto di prosciutto e melone 20 euro, la panzanella toscana 16 euro.
Al Bottegone ristorante bar, con vista sulla Cupola, un caffè al tavolo 3,50 euro, le bruschette con pomodoro e mozzarella 10 euro. E i tavolini sono pieni. In un bar accanto alla stazione, una bottiglietta di tè freddo 4 euro, mezzo litro d’acqua 2,50 euro. E poi la ribollita, altro piatto fiorentino. Al ristorante Cavallino di piazza Signoria, costa 11,80 euro, mentre pasta e fagioli 12,80.

Colpa della crisi energentica?
Sono diversi i ristoranti dove i prezzi sono al centesimo. Ad esempio in via dei Neri, alla Tavernetta della Signoria: carpaccio di filetto di scottona 14,9 euro, fettuccine al sugo d’anatra 13,9 euro.«Abbiamo aumentato i prezzi per la crisi energetica» dice una cameriera mentre ci invita ad entrare.
Secondo un’indagine dell’istituto Demoskopika mangiare al ristorante in Toscana, nel 2023 costa in media il 7,6% in più dell’anno precedente. Pizzerie(prezzi saliti del 6,5%) e gelaterie (più 6,2), non fanno eccezione. La storica trattoria Da Burde, fuori dal centro storico ma molto frequentata da turisti e fiorentini, il caro bollette ha fatto lievitare quasi tutti i prezzi nel menù. Tutti i primi sono passati da 8,50 a 9,50. E poi il caffè al tavolo: da 1,50 a 2,50 euro. E il vino: se tutte le bottiglie venivano messe in tavola al prezzo dell’enoteca (caso più unico che raro), adesso c’è una maggiorazione. Gli esempi: il Brunello è passato da 40 euro a 45 euro, il Morellino da 19 a 21, il Bolgheri doc da 25 a 28, il Chianti Classico da 23 a 25. Una rivoluzione obbligata, spiegano i titolari di molti ristoranti fiorentini.

In Versilia
E sulla costa lo scenario non cambia.In Versilia rincarano i prezzi dei ristoranti lungo la costa, da Viareggio fino a Forte dei Marmi, ma anche quelli dei locali da aperitivo dove ormai uno Spritz si trova raramente a meno di 6-7 euro. Ritocchi nei bar anche ai prezzi delle lattine di analcolici o delle bottigliette d’acqua. Sempre al Forte, prezzi maggiorati all’Antico Vinaio rispetto agli altri locali del noto brand, «ma solo per il servizio al tavolo – spiega il proprietario Tommaso Mazzanti – visto che quello del Forte è l’unico nostro punto con i tavolini esterni. Per le focacce d’asporto il listino è uguale a tutti gli altri». Ma al tavolo una di questa focacce arriva fino a 14 euro.
Prezzi alti agli stabilimenti balneari, che arrivano a 500-600 euro al giorno (vedi Twiga e limitrofi) per tenda con sofà, letti king size, lettini standard più sedia e tavolino. E spesso è difficile trovare lavoratori: «Mancano i giovani, ci arrangiamo con i cugini e i biscugini dei nostri lavoratori, ne risentono i tempi di attesa» spiega Stefania Frandi, presidente toscana del sindacato balneari Confocmmercio. Secondo Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana e titolare del Caffè Le Rose in pieno centro a Firenze, negli ultimi mesi c’è un piccolo cambio di passo: «Sta passando il messaggio che per campare bisogna lavorare».
Però i giovani vogliono garanzie per conciliare vita privata e lavoro. E vogliono essere pagati di più perché il costo della vita è aumentato: «Ai giovani non piace il modello di lavoro che viene loro proposto, vogliono più tempo libero e orari più flessibili, ho cercato di venire loro incontro cambiando la strutturazione dei miei orari». E infatti lo incontriamo al suo bar mentre, in un foglietto, incastra nomi, mansioni e orari. Poi dice: «Sul prezzo finale che trovate nel listino ci sono tanti costi in più, dal caro bollette, ai costi maggiorati del personale, fino alle materie prime, ai costi di trasporto e l’affitto».
Toscana «da ricchi»?
Che a Firenze sono sempre più alti, dato il boom inarrestabile di turisti e il proliferare di Airbnb. Il titolare dei due bar di piazza della Repubblica, Gilli e Paszkowski, paga un milione di euro l’anno soltanto di affitto. E allora non è casuale la lettera che due turisti tedeschi hanno scritto al Corriere Fiorentino: «Amiamo Firenze ma temiamo di non potercela più permettere. Per molti anni siamo stati ospiti di un piccolo bed and breakfast. Due anni fa è stato venduto e il prezzo è quasi triplicato».

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