Luca Salvetti ha un timore, «non una paura» precisa, ma un timore sì. E riguarda i prossimi «dodici mesi». Quelli che – agenda alla mano – separano Livorno dal voto amministrativo del 2024. E che rischiano di trasformare «ogni polemica in una bagarre politica»

Livorno, 12 Maggio 2023-
lLo spiega durante la conferenza stampa.
Livorno Luca Salvetti ha un timore, «non una paura» precisa, ma un timore sì. E riguarda i prossimi «dodici mesi». Quelli che – agenda alla mano – separano Livorno dal voto amministrativo del 2024. E che rischiano di trasformare
«ogni polemica in una bagarre politica». Il meccanismo che ilbprimo cittadino teme e che prova a fermare prima che cresca e si radichi, lo spiega durante la conferenza stampa nella quale annuncia la volontà di querelare per diffamazione un rappresentate del comitato No Cubone. La persona che mercoledì durante il dibattitoin consiglio comunale «che doveva essere interrotto» ha chiesto ad alta voce a Salvetti quali
interessi avesse nella zona della Ex Labrogarden per non realizzare lì l’impianto che l’amministrazione ha deciso, invece, di costruire alla Scopaia.
Ma dentro a quella bagarre Salvetti ci ha visto molto di più di un attacco personale: una strumentalizzazione politica e un rischio per il futuro. Anche perché – ricorda – «abbiamo
incontrato queste persone molte volte e seppur con visioni diverse, c’è sempre stato un rapporto educato. Per questo sono rimasto stupito di certi comportamenti». La deduzione successiva è semplice: «Se a un anno dalle elezioni succede questo a dieci giorni non voglio nemmeno pensarci.
Quando seguivo il consiglio inbun altro ruolo (iò giornalista ndr) ho visto gente salire sullo scranno del sindaco. Ecco: sappiate che questo non lo permetto». Da qui la necessità di metterci un punto ricostruendo ciò che è successo con i venti rappresentati del Comitato.
«Tra loro c’erano due persone particolarmente provocatorie – spiega – la cui storia personale e politica è ben nota. Uno in maniera costante, l’altro con una improvvisa uscita
sconsiderata, entrambi con atteggiamenti deprecabili antidemocratici e offensivi hanno
impedito che l’assessora Viviani tenesse in maniera serena il suo intervento. Una cosa che non posso accettare e l’ho fatto chiaramente intendere.
Questo è successo quando toccava all’assessora che avrebbe spiegato la linea dell’amministrazione e tutto quello che riguarda la costruzione di un impianto per la collettività, a disposizione di un quartiere, e dintutti gli utenti di basket, volley, pattinaggio ecc. È inaccettabi-
le che vi sia nell’aula del consiglio unatteggiamento di questo tipo, tanto che è dovuta intervenire la Municipale per
una di queste due persone, mentre l’altro si è sporto dalla balaustra e rivolgendosi al sottoscritto e schiaffeggiandosiha detto: “Ci devi mettere la faccia, anzi, la ghigna, e dire
che non vuoi andare a costruire il cubone alla Labrogarden perché hai interessi personali.
È vero – risponde il sindaco ho un interesse sulla Labrogarden: andarvi a realizzare un parco pubblico e impedire a chiunque di costruirci». Emilio Rossini, rappresentante del Comitato, finitonella bufera. Quella frase – dice – «non era rivolta al sindaco, tant’è che sono rimasto stupito dalla sua reazione scatenata, probabilmente, dalle parole non capite o male interpretate vista la confusione che regnava nell’aula.
Il rappresentante del Comitato finito nella bufera: «Non ci siamo capiti»
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