Martedi pomeriggio c’era un udienza in Tribunale per la separazione dei coniugi

Il suocero in fuga, la ricostruzione di tensioni familiari per maltrattamenti alla moglie di Massimiliano Moneta.
Continuano le ricerche del suocero Antonino Fedele anche con le unità cinofile, nel comprensorio di Vada, Rosignano Solvay e Rosignano Marittimo. I carabinieri hanno allargato il raggio di ricerca anche per il porto, nel caso in cui l’anziano avesse deciso di lasciare la Toscana e cercare magari rifugio in Calabria, suo luogo di origine dove può contare ancora su diversi contatti. L’uomo, a quanto pare, non ha un’auto a disposizione, quindi non è escluso che qualcuno lo stia aiutando nella fuga.
Nel Livornese ci sono moglie e figlia di Fedele che continuano a dire di non sapere dove sia finito. Quella figlia che si stava separando da Moneta e che potrebbe essere la causa della discussione poi degenerata.
La ricostruzione dei fatti.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, il suocero e il genero, martedì si erano dati appuntamento alle 14 nel podere di Vada di proprietà di Fedele dove quasi tutti i giorni l’anziano andava a lavorare. Moneta era giunto al podere direttamente da Roma con il suo avvocato.
Moneta era sotto processo a Livorno per maltrattamenti alla moglie.
La convivenza della coppia risale al 2005. Insieme hanno avuto tre figli ma nell’estate 2019 il rapporto si era definitivamente interrotto. Moneta in seguito alla denuncia per maltrattamenti da parte della moglie, era stato raggiunto dal divieto di soggiorno nel comune di Rosignano, provvedimento rimasto in vigore fino allo scorso dicembre. Da quanto emerso dalle dichiarazioni della moglie, avevano, inoltre, un contenzioso legale riguardo l’affidamento di due dei tre figli che dal periodo del lock- down non erano più ritornati a casa dalla mamma.
Martedì pomeriggio c’era un’udienza per la separazione ma Moneta in tribunale non è mai arrivato.
Fonte immagine: Corriere Fiorentino