La coperta stretta di una catena contributiva interrotta.

Nel nostro Paese, il sistema pensionistico pubblico INPS è strutturato secondo il criterio di RIPARTIZIONE: i soldi che i lavoratori e le aziende versano all’ INPS sono utilizzati per pagare le pensioni di coloro che hanno lasciato l’attività lavorativa; per far fronte al pagamento delle pensioni future, dunque, non è previsto alcun accumulo di riserve finanziarie. In un sistema così, il flusso delle entrate (rappresentato dai contributi) deve essere in equilibrio con l’ammontare delle pensioni pagate MA QUESTO È UN “SISTEMA PONZI”, cioè un sistema che PAGA UNA RENDITA CON LE ENTRATE DELLE NUOVE SOTTOSCRIZIONI.

Con questo sistema se nessuno si inserisce più nella catena contributiva allora la struttura crolla: questo perché l’attività di rendita del sistema è proprio il reclutamento di altre persone. In Italia queste tecniche sono vietate dall’art. 5 della Legge 173/2005. Un’attività basata su schemi Ponzi quindi, in Italia è illegale. Ma si sa per il BENE DELLO STATO pure AZIONI INCOSTITUZIONALI (come i tagli degli adeg. ISTAT sulle pensioni) sono ammessi.

Quando il SISTEMA PONZI INPS rischia la crisi per l’aumento dei pensionati e/o la diminuzione dei lavoratori, i soldi mancanti CE LI METTE LO STATO (CIOÈ NOI TUTTI) oppure si TAGLIANO LE PENSIONI (DECURTAZIONI ADEG ISTAT, RIBASSO DEI CRITERI AUMENTO ETÀ PENSIONE E PARAMETRI VARI) Cosa ovviamente contro ogni regola/diritto scritto.

Come calcolato e scritto tempo fa la decurtazione ISTAT porta ad un risultato sorprendente Dal 1996 al 2022 (~25 anni) L’IMPORTO TOTALE SOTTRATTO AI PENSIONATI È ~ 598 MLD € cioè ~ 20 MLD € / ANNO ! A ciò si aggiunge che per RIAVERE I CONTRIBUTI VERSATI in una intera vita lavorativa AD UN PENSIONATO OCCORRONO ~ 20 ANNI. Se si aggiunge che in caso di morte prima di tale termine ai superstiti tocca una REVERSIBILITÀ DEL 60% DELL’IMPORTO abbiamo raggiunto il massimo ! Ma la storia è questa qua PARA PONZI PONZI PA…!

🦗GRILLO PARLANTE

Fonte immagine: CHECK UP