La Chiesa orfana di Papa Ratzinger

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Cosa accadrà alla Chiesa di Roma?
La grande eredità spirituale di papa Ratzinger.

La Chiesa orfana di papa Benedetto XVI e non a caso nel giorno in cui si celebra, San Silvestro, il grande papa.

“Benedetto XVI é l’unico e vero grande papa perche nella sua dichiarazione non rinunciò al munus ma all’esercizio del munus producendo non la sede vacante ma la sede impedita, rimanendo,pertanto, unico vero papa. Ha continuato a firmarsi come papa indossando sempre la veste bianca”- così il filosofo Diego Fusaro che aggiunge:
“Cosa accadrà adesso nella chiesa di Roma?
Papa Francesco Bergoglio da tempo parla di dimissioni non essendo lui il vero papa. Ratzinger é un gigante, un baluardo contro il nichilismo, contro la dittatura del relativismo. Ha rappresentato anche una chiesa di protesta”.

“Nel momento del suo presentarsi al mondo,il nostro caro papa Benedetto, chiese che si pregasse per lui affinche’ non fuggisse davanti ai lupi. Infatti lui sapeva bene che avrebbe dovuto combattere con tutte le forze per difendere la “chiesa cattolica” e siccome ha continuato imperterrito a obbedire a Dio e non agli uomini, lo hanno costretto a farsi da parte”. Lina Montuori

Era il 2006, Joseph Ratinger Papa Benedetto XVI il più grande teologo cattolico del XX secolo, nell’università di Ratisbona tenne la sua lectio magistralis che  passerà alla storia come Il discorso di Ratisbona.

Il papa ha sempre affermato quanto la fede e ragione siano due ali della stessa Fede. Che la tradizione greco romana non è stata cancellata dall’avvento del Cristianesimo. Al contrario, fede biblica e “interrogarsi greco” hanno vissuto un fondamentale avvicinamento. Così la fede cristiana ha sin da subito, fin dall’incipit del Vangelo di Giovanni, riconosciuto in Dio il logos “insieme, ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi, ma, appunto, come ragione”.

Così, Benedetto XVI, mette ali alle parole di un imperatore bizantino, Manuele II Paleologo – padre dell’ultimo imperatore dell’Impero Romano, Costantino XI Paleologo – che, sul finire del XIV secolo, mentre era ostaggio del Sultano ad Ankara, affrontava con la sapienza greca un saggio persiano. E osava dirgli: “Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”.

Non con la spada, proseguiva Manuele II Paleologo, ma con la ragione si trasmette la fede, perché “Dio non si compiace del sangue”. Parole fortissime che pesano come un macigno sulla perversa connessione fra religione e terrorismo. E sottolineano una volta di più la diffusa ambiguità delle disorganiche e spesso contraddittorie guide religiose musulmane.

Tuttavia, il senso della sua profondità profetica non riguarda, infatti, soltanto l’Islam, ma lo stesso Cattolicesimo. La scissione fra pensiero greco e pensiero cristiano ha conosciuto secondo Benedetto, diverse fasi. La de-ellenizzazione più recente è quella che mira a ritornare “al semplice uomo Gesù e al suo messaggio semplice”, a sostituire “il culto con la morale”. Una Chiesa, in sostanza, che rinuncia a guardare al cielo, che non punta più a rispondere alle grandi domande, agli interrogativi sul “da dove” e “verso dove”, e guarda solo ad istanze materiali e sociali. E lascia la ragione all’ambito della scienza, quasi che la religione, tutte le religioni, siano incompatibili con la ragione. È questo per Benedetto il dramma della rinuncia alle nostre radici elleniche, la rottura del saldo legame fra fede e ragione che discende direttamente dalle domande di Socrate, dalla filosofia di Platone. Un legame che “ha creato l’Europa e rimane il fondamento di ciò che, con ragione, si può chiamare Europa”.

Due mesi dopo quel discorso pronunciato a Ratisbona, nel novembre del 2006 Benedetto varcò la soglia della Moschea Blu di Istanbul e sostò in preghiera davanti al mirhab, l’edicola che indica la direzione della Mecca.

E nel Libro d’oro di Santa Sofia, la grande basilica di Giustiniano, trasformata in moschea, come accaduto nel 2021 per decreto del presidente Recep Tayyip Erdogan, Benedetto XVI scrisse in italiano le seguenti parole: “Nelle nostre diversità ci troviamo davanti alla fede del Dio unico”.

Fede e ragione, ellenismo e cristianesimo, radici di un’Europa millenaria, hanno trovato in Joseph Ratzinger forse l’ultima grande personalità di un mondo antico e sempre vivo, ma che si scontra con una Chiesa sempre più concentrata sui temi del sociale, e di una umanità asservita alla tecnica e alle chimere della scienza. Che avanza , come ha sempre ripetuto Ratzinger, etsi Deus non daretur – “come se Dio non ci fosse”, finendo per ridurre l’uomo “a una sola dimensione, quella orizzontale”. Così: “oscurando il riferimento a Dio, si è oscurato anche l’orizzonte etico, per lasciare spazio al relativismo e ad una concezione ambigua della libertà, che invece di essere liberante finisce per legare l’uomo a degli idoli”.

Cernobbio 2001, Ratzinger
Twitter di Paolo Becchi, Filosofo

Parole vive e attuali di un grande profeta dei nostri tempi, non solo troppe volte ignorato, ma in numerosi casi rinnegato, osteggiato, vilipeso e perfino messo a tacere nell’ambito di quella stessa Chiesa che, d’altra parte, non ci ha messo molto a dimenticarlo dopo le dimissioni annunciate l’11 febbraio del 2013.

Lo ricordiamo: da San Pietro a Castel Gandolfo, Benedetto XVI, dalle 20 del 28 febbraio 2013 di sera, Papa ‘Emerito’, sorvolò in elicottero il Vaticano verso Castel Gandolfo. Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma Capitale salutò Benedetto XVI. sventolando in alto i volantini che raffiguravano i manifesti realizzati per il Pontefice, con su scritto “Rimarrai sempre con noi. Grazie”.

Quanto alla sepoltura, Ratzinger, stando al giornalista e suo biografo Peter Seewald – avrebbe già indicato: nella tomba che fu di Giovanni Paolo II, che dopo la canonizzazione ha la sua in una cappella all’interno della basilica di San Pietro, vicino alla Pietà di Michelangelo.

“Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita”.
Joseph Ratzinger, Papa

https://youtu.be/7kPJRipbDcI
https://youtu.be/ijXzy6NR9iM

Fonte: Il Giornale – Si ringraziano per la collaborazione Cavalieri Ereditari di Santa Giulia in Livorno del Sovrano Ordine dei Martiri Cristiani: Luca Tacchi, Vito Capogna,

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